Visione di un ingannevole pilastro religioso



Israele, zona desertica

Amanda è seduta accanto a Denis che sta guidando il furgone noleggiato per l'esplorazione del territorio israeliano, dirigendosi verso l'aeroporto che avrebbe riportato i compagni di viaggio a Londra.

"Direi che Israele ci ha dato un bel po' di nuove informazioni su importanti antichi simbolismi, oltre ad averci fatto vivere esperienze decisamente adrenaliniche!"

Commenta Denis che, nonostante la stanchezza derivata dal viaggio in terra israeliana, sembra avere ancora molta energia per continuare a parlarne.

"Ah, su questo, non ci sono dubbi, Denis. Vogliamo provare a riassumerli?"

Propone Amanda aprendosi una bottiglietta di acqua e allungando le gambe in avanti per stare più comoda. Shani e Liara sedute sui sedili posteriori del veicolo, sono invece piuttosto silenziose.

"Israele ci ha permesso di riflettere e di scoprire nuovi messaggi riguardanti il simbolo della croce che, non dovrebbe racchiudere solo quelli riguardanti il trauma relativo alla morte del Cristo ma, anche quelli relativi all'energia dei segmenti verticali e orizzontali che si intersecano nella croce, veicolanti il concetto del principio dell'energia maschile e dell'energia femminile, ovvero i due principi energetici della creazione! Ho iniziato a riassumere bene?"

Chiede Denis rispondendo per primo alla proposta lanciata da Amanda.

"Inoltre, se ricordate bene, avevo anche trovato una grandiosa metafora su quello che succede quando si collegano i due poli di una batteria, quindi il polo negativo e quello positivo che, una volta messi in contatto, attivano una scintilla capace di creare o innescare, l'energia necessaria per avviare l'azione di un motore o di una grande forza energetica!"

Ricorda ancora Denis, parlando con una certa fierezza maschile.

"Esatto, Denis! Quindi l'antico simbolismo della croce, potrebbe celare niente di meno che, i principi della creazione e, non avrebbe nulla a che vedere con il significato che ci ha dato la corrente religiosa del cristianesimo che, non sembra voler far altro che martellare per ricordare il dolore provato da Gesù, a causa dei peccati umani. Questo significato non fa altro che tenere la popolazione imprigionata in un continuo senso di colpa, spingendola verso un perenne lavoro per riuscire ad ottenere l'espiazione dai peccati. In pratica ci vorrebbe rendere schiavi nel dover scontare tale colpa per tutta la vita. Cristo invece, sarebbe venuto a portare un tutt'altro significato, fondato sull'Amore e sul perdono e, non per confermare quello letto sulla Bibbia, secondo il quale tutti avrebbero dovuto pagare all'infinito, chissà quali colpe derivanti da un peccato originale. Questo, soprattutto se non siamo di certo stati noi o, tutte le generazioni dopo Adamo ed Eva, ad aver voluto inchiodare qualcuno su una croce! Questo qualcuno invece, stava solo cercando di trasmettere messaggi di Amore e di fratellanza universale."

Commenta Amanda riunendo i pezzi, come avrebbe fatto Liara che, al momento, è ancora scossa per l'intenso viaggio interiore, intrapreso con l'aiuto di Shani.

"Ad accompagnare e a dare forza a questi assurdi e limitanti messaggi, ci si è messa soprattutto la storia riguardante l'ingannevole interpretazione del messaggio veicolato dalla mela dell'Eden e dal serpente che, da chissà quanto tempo, è stato dipinto e considerato, come il tentatore del male. Il serpente invece, potrebbe essere stato il custode della conoscenza, veicolata dal simbolismo della mela. Guarda caso, sarebbe stato proprio il femminile ad indicare la via della conoscenza mangiando la mela, quindi invitando anche il maschile a fare altrettanto. Un sottile invito a nutrirsi di Divina Conoscenza Superiore. Che cosa fanno però le teorie della religione e della Chiesa? Accusano e colpevolizzano sia il femminile che il serpente. Qualcuno o qualcosa quindi, avrebbe portato avanti questi messaggi, forse proprio per impedire alla gente, di conoscere i segreti energetici della Creazione."

Continua a riassumere Amanda.

"Questa grande menzogna universale, avrebbe indotto la gente sempre di più, a restare schiava della paura per evitare il castigo di un Dio e, questo se la popolazione non avesse obbedito alle leggi religiose, ideate da chissà quale astuta e potente mente. Senza obbedire ai dogmi della religione, chissà in quale mondo infernale sarebbero finiti tutti quanti, una volta morti. Certo che se è stata ideata la credenza di un simile inganno mondiale religioso così grosso, deve essere stata opera di una mente davvero diabolica e ostile all'umanità per essere riuscita ad arrivare a tanto. Vi pare? Ma chi potrebbe aver avuto un così enorme potere, capace di far cadere in un simile sonno di inconsapevolezza, intere generazioni di epoca in epoca?"

Commenta Denis, sterzando in un'altra strada, dopo aver invitato le donne a riflettere sull'ultima domanda da lui posta.

"Bella domanda, Denis. Liara, tu che cosa dici?"

Amanda lancia la domanda a Liara, per cercare di ricoinvolgerla, dopo averla vista entrare in un prolungato mutismo.

"Seguendo il simbolismo dei disegni trovati sulle pareti della grotta nascosta all'interno della cascata in Slovenia, come il dipinto della croce templare, la risposta potrebbe essere racchiusa nel disegno di quel guerriero che stava combattendo contro un essere molto più grande di lui."

Azzarda a dire Liara, aprendo una diversa prospettiva, per cercare di decodificare i messaggi di alcuni simbolismi dopo aver riunito i pezzi delle ultime informazioni ricevute o elaborate insieme agli altri.

"Qui però torniamo alla leggenda del guerriero di nome Davide e del gigante Golia che, non apparteneva alla razza umana. Che gli indizi, stiano portando ad una menzogna a danno umanitario, collegata o, peggio ancora, creata da una razza non umana?"

Continua a chiedere Denis, mentre imbocca un'altra direzione per raggiungere la zona dell'aeroporto di Tel Aviv.

"Voi credete all'esistenza di altre razze?"

Chiede ancora il giovane, mentre accelera lungo un dissestato rettilineo.

"Beh, se su questo pianeta esiste la vita della razza umana, perché quindi non credere all'esistenza di altri mondi o pianeti in cui potrebbero vivere altre razze? Ho però un grosso pensiero che mi tormenta la mente. Mi sto chiedendo come sia possibile che, in epoche antiche, avrebbe potuto esistere una razza non umana, sullo stesso pianeta della razza umana, soprattutto se di dimensioni così enormemente diverse fra di loro. Come hanno fatto ad essersi create su uno stesso pianeta, sia una razza di dimensioni piccole, sia una razza di dimensioni giganti? In quello scavo archeologico visitato poco fa, abbiamo visto quante enormi strutture ossee sono state trovate! Com'è stato possibile, da un punto di vista genetico? Chi ha creato la razza umana? Chi ha creato la razza gigante? Se poi, sono stati creati su pianeti diversi, come hanno fatto a trasferirsi da un pianeta all'altro riuscendo a vivere su uno stesso pianeta?"

Gli risponde Amanda sollevando delle nuove domande e, stimolando verso nuove riflessioni.

"Gran belle domande, Amanda. Peccato solo che non credo potremo mai avere delle risposte o, se non altro certe risposte ma, solo supposizioni o teorie. Difficile scoprire la verità. A me basterebbe solo conoscere chi è stata la mente che ha creato e divulgato una simile menzogna di carattere religioso, capace di aver portato l'umanità a vivere con la paura del castigo di un Dio giudicante e, disposta ad obbedire a regole di dogmi religiosi, spesso tra l'altro incoerenti, pur di guadagnarsi il prezioso paradiso dopo la morte. Non so voi, ma questo tipo di Dio, non mi sembra per niente in linea con i messaggi del Cristo. Vi pare?"

Sono le profonde riflessioni che lancia Denis, in risposta alle domande poste da Amanda.

"Totalmente d'accordo con te, Denis! C'è un'assurda e incomprensibile incoerenza! Possibile che la gente non veda una così grossa incongruenza? Come fa la gente, a credere all'esistenza di un Dio d'amore e, al tempo stesso vivendo con la paura del castigo di un Dio punitore, a meno che non si rispettino precisi comandamenti e dogmi religiosi, ideati poi da chissà quale mente?"

Commenta Amanda scuotendo la testa con visibile frustrazione.

"Se il serpente è il custode della conoscenza, forse dovremmo chiederlo a qualche serpente."

E' la battuta di Liara che, viene però pronunciata con un tono piuttosto serio.

"Beh, sei tu l'esperta di serpenti, visto che non sembri avere la minima paura di trovarti faccia a faccia con loro, riuscendo perfino a prenderli in mano! La prossima volta che ci imbattiamo in qualche serpente, dovresti chiederglielo!"

E' la scherzosa risposta di Amanda, non immaginando che le sue parole, anche se dette per gioco, stanno veicolando un messaggio di indicazione ben più serio e profondo, dato che l'energia universale sembra rispondere in quel preciso istante. Proprio in quel momento infatti, il bagliore di una luce visibile in lontananza, si espande da dietro una collina. La luce attira inevitabilmente l'attenzione dei quattro amici.

"Cos'è stato? L'avete visto anche voi quel bagliore? Veniva da dietro quella collina e non sembrava affatto un lampo preannunciatore di un temporale!"

Esclama Amanda, indicando con un dito, una zona verso una collina di modesta dimensione.

"Che ne dite di andare a vedere?"

Propone Denis, ricevendo l'immediata risposta di Amanda.

"Mi ero già abituata all'idea di tornare a casa, ma fare un'ultima piccola tappa, prima di lasciare Israele, magari potrebbe essere ancora utile per qualcosa. Se quel bagliore è apparso proprio quando stavamo scherzando nel chiedere ad un serpente di darci le risposte a domande su cui ci stavamo interrogando, magari è davvero un segno superiore di risposta per qualcosa. Giusto Shani? Sei tu che ci hai insegnato che il sincronismo divino con i suoi messaggeri, arriva sempre nel preciso momento perfetto."

E' la domanda che poi Amanda rivolge alla sciamana, seduta sul sedile posteriore accanto a Liara.

"Io dico di dare retta all'insegnamento della nostra sciamana!"

Esclama Denis con un sorriso festoso, quindi sterza per fare un'inversione di percorso, deviando verso la zona da dove gli amici hanno visto espandersi il misterioso bagliore, partito da dietro una delle colline di quella zona israeliana. Dopo circa un quarto d'ora di tragitto, Denis ferma il furgone in prossimità della zona da cui sembra essere partito il bagliore ma, tutto ciò che vedono, è un tipo di veicolo che Liara riconosce immediatamente.

"Ma quella è la camionetta di quel soldato!"

Esclama incredula. Subito Shani intuisce che, il soldato portatore del nome di David che, il gruppo aveva incontrato poco prima e che, aveva portato a far emergere in Liara, l'emozione della memoria di un trauma risalente ad un'altra incarnazione, potrebbe avere un ruolo importante, riguardante non solo Liara, ma l'intera comitiva che, si è messa coraggiosamente in viaggio, andando alla ricerca di risposte riguardanti tematiche sempre più spiritualmente collegate, ai segreti della creazione e del potere divino intrinseco in ogni essere umano.

"Ehm, se c'è ancora una volta, il rischio di farti reagire ferocemente alla vista di quell'individuo, forse è meglio se lasciamo perdere. Inoltre, quel bagliore sembra essere svanito."

Le risponde Denis che, non vorrebbe rivedere Liara riperdere il controllo per ciò che quel soldato ha avuto il potere di innescarle.

"Sono anche io d'accordo con quello che ci ha insegnato Shani. Non può essere una coincidenza se abbiamo visto quel bagliore che ci ha portati qui, proprio dove sta sostando la camionetta di quel soldato. Probabilmente questo serve anche a me, per poter affrontare quello che di quel soldato mi ha infastidita così tanto e che, ha rischiato di far andare tutti noi fuori strada.

Detto questo, Liara scende dal veicolo, pronta ad incamminarsi verso la camionetta del soldato dal biblico nome di David, al quale sembrerebbe doversi ricongiungere per importanti motivazioni "superiori".

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