Sotterranea prospettiva duale del serpente "salvatore"



Israele, zona desertica

Amanda si afferra con entrambe le mani, ad una parte metallica dell'interno del furgone, restandovi agganciata fino a quando il veicolo non arresta la sua pericolosa caduta, andando a sbattere contro una parete situata all'interno della zona sotterranea raggiunta.

"State bene?! Ma cos'è successo! Come abbiamo fatto a finire qui sotto con tutto il furgone!"

Esclama la donna non capacitandosi dell'accaduto e, vedendo Denis sul sedile di guida collocato accanto a lei, con le mani ancora strette intorno al volante.

"Non riesco a capire come sia possibile che, una buca così grossa del sottosuolo, sia stata coperta con una tavola di legno senza nemmeno una minima segnalazione di pericolo!"

Protesta Denis, accertandosi che le ragazze stiano bene, girandosi verso i sedili posteriori dove Liara e Shani hanno fatto il possibile per restare afferrate e salde a qualche appiglio del furgone.

"Stiamo bene, ma probabilmente era giusta la percezione di Shani quando aveva suggerito di girare a sinistra e non a destra."

Risponde Amanda un po' infastidita per il fatto che Denis non abbia ascoltato il suggerimento di Shani.

"Ragazze, mi dispiace. Avrei dovuto ascoltare Shani, ma chi avrebbe potuto pensare che saremmo finiti con tutto il furgone, in un sotterraneo dal quale chissà come potremo uscire e tornare all'aeroporto senza un veicolo,"

E' la preoccupazione del giovane, non tanto per lui, quanto per le ragazze.

"Anche un'apparente strada "sbagliata", può insegnare o guidare verso qualcosa di "positivo, perfino quando ancora non lo si vede."

Sono le rassicuranti parole di Shani che, nonostante abbia percepito un certo "pericolo", suggerendo a Denis di svoltare verso un'altra direzione, sente che l'accaduto avrebbe avuto in ogni caso, un giusto senso da un piano divino "superiore".

"Quando una donna ti indica qualcosa, non lo fa tanto per fare!"

Protesta Amanda che manifesta il suo disappunto verso Denis, non pensando che l'affermazione avrebbe potuto amplificare il senso di colpa del giovane.

"Come dice Shani, se a tutto c'è un corretto mistico perché, esiste anche una soluzione per ogni situazione, anche in quella più critica o che può apparire sbagliata. Quindi ora, usciamo da questo furgone e vediamo di trovare il modo di risalire."

Commenta Liara sempre pronta a guardarsi intorno ed esplorare per cercare nuove vie od opportunità in qualunque circostanza, quindi apre lo sportello scendendo dal veicolo per dare un'occhiata all'ambiente sotterraneo circostante. La donna nota subito che si tratta di un ampio tunnel che sembra essere stato scavato di proposito dall'alto per poter scendere verso il basso.

"Sicuramente non potremo fare retro marcia per far risalire il furgone in superficie ma, possiamo vedere se proseguendo avanti a piedi, possa esistere una seconda uscita. Meglio andare a verificare."

Liara si avventura lungo il tunnel accendendo una torcia e illuminando il tunnel che si snoda per diversi metri, fino a quando inizia a sentire dei rumori che fanno rallentare il suo passo, inducendola a procedere con ancora più cautela. Nonostante il suo cauto avanzare, Liara però finisce per inciampare su un oggetto metallico semi seppellito dal pietrisco di quel sotterraneo israeliano. La donna si china per esaminare l'oggetto e nel frattempo viene raggiunta dagli amici.

"Liara! Che succede?"

Chiede subito Amanda vedendo l'amica accucciata a terra con la torcia puntata su qualcosa. Un istante dopo, Liara afferra l'oggetto rialzandosi per mostrarlo agli amici.

"Una spada! Che cosa ci fa una spada qui sotto? Sembra anche antica. Molto antica. Un altro simbolo messaggero dei guerrieri?"

Esclama Amanda altamente sorpresa.

"Incredibile. Abbiamo trovato il frammento della lama di una spada all'interno di una segreta grotta della Slovenia, vicino il disegno di una croce templare che ci ha portati a finire in Israele e, ora sbagliando strada, ci ritroviamo in un sotterraneo in cui troviamo un'antica spada? Qualcosa mi dice che abbiamo trovato un altro collegamento a..."

Inizia ad acclamare quasi euforico Denis ma, Liara gli fa segno con un dito di fare silenzio. Il giovane la guarda con occhi interrogativi.

"Poco prima di inciampare su questa spada, ho sentito dei rumori."

Liara consegna l'arma antica a Denis, quindi prosegue lungo il tunnel.

"Aspetta, Liara!"

Denis cerca di fermarla ma, la donna si gira nuovamente verso di lui per portare ancora una volta il dito davanti alle labbra, invitandolo a fare silenzio. Liara continua a procede con la torcia lungo il tunnel, arrivando in un tratto del sotterraneo in cui scorge una sagoma umana maschile semi stesa a terra con le spalle appoggiate ad una parete del sotterraneo. Liara non ci impiega molto a capire che si tratta di un uomo che sembra impossibilitato ad alzarsi. A passo cauto, la donna si avvicina all'uomo che, ruota il viso verso di lei. In quell'incrocio di sguardi, Liara avverte qualcosa di familiare ma di indefinibile.

"Stai...stai bene?"

Mormora Liara rivolgendosi allo sconosciuto e restando in piedi senza però avvicinarsi troppo a lui.

"Mai stato meglio."

Sono le strane parole dell'uomo vestito con un look particolarmente sportivo, costituito da una giacca militare che lascia intravedere un braccio fasciato da un fazzoletto, come se avesse svolto una funzione di fasciatura per qualche ferita. Qualche metro più in là, Liara nota la presenza di un antico baule rovesciato a terra. La donna guarda l'uomo con occhi interrogativi. Nel frattempo anche Denis e le altre due donne sopraggiungono, avvicinandosi allo sconosciuto. I capelli castani di medio taglio che incorniciano il volto dell'uomo, valorizzano in maniera particolare, uno sguardo che riflette un colore di occhi di un insolito verde.

"Deve essere il mio giorno fortunato."

Commenta l'uomo alzando lo sguardo verso le altre persone sopraggiunte. Nonostante non sembri essere in condizione di alzarsi, lo sconosciuto non appare provato o spaventato, anzi si lascia andare perfino a fare qualche leggera battuta sdrammatizzando la situazione in cui si trova.

"Chiunque tu sia, devi avere un concetto un po' diverso dal mio per: giorno fortunato. Non mi sembra che tu te la stia passando granché bene qui sotto. Sei ferito?"

Gli chiede Liara tra l'ironico e il preoccupato.

"Non grave a tal punto da non presentarmi."

L'uomo allunga lentamente una mano verso Liara, facendolo proprio con la mano del braccio che sembra essere ferito e fasciato dal fazzoletto. L'improvvisata fasciatura é visibile perché la manica della giacca militare, è stata arrotolata il più possibile verso la parte più alta del braccio.

"David."

E' il nome che l'uomo pronuncia, facendo arrivare a Liara, una serie di brividi che, per qualche istante la paralizzano.

"Co...cosa? Il tuo nome è David?"

Gli chiede come se fosse il nome più inverosimile da sentire. Un'altra coincidenza quella di trovare un uomo finito in un sotterraneo, proprio nei pressi di uno degli scavi della città israeliana collegata alla storia dello scontro tra il gigante Golia e il soldato di nome Davide?

"David..."

Mormora Liara allungando con titubanza la mano verso l'uomo, pronunciando un fioco: "Liara" per presentarsi a sua volta. Al momento del contatto delle loro mani, anche i loro sguardi improvvisamente si collegano a qualcosa di antico e di ancestrale che, turbano in modo indefinibile la donna.

"Che cosa?! Ti chiami David?!"

Interviene Amanda con la sua particolare parlantina, facendosi avanti e avvicinandosi anche lei all'uomo.

"Non so che cos'abbia di così tanto strano il mio nome, ma anche se solitamente non chiedo aiuto, vi sarei grato se mi aiutaste ad uscire fuori di qui. Sempre che non abbiate altri impegni più importanti. Solitamente sono io che aiuto spesso qualcuno a mettersi in salvo, ma immagino che ogni tanto deva permettere anche io di farmi aiutare."

Lo sguardo dell'uomo torna a soffermarsi su quello di Liara. Il tono della voce di quell'uomo però, per quanto possa pronunciare parole portatrici di leggerezza, risulta molto serio e rigido.

"Come sei finito qui sotto? Che cosa ti è successo?"

Gli chiede Amanda, non riuscendo a capire, che cosa stia impedendo all'uomo di alzarsi.

"Sono un soldato."

Lo sguardo di Liara si spalanca ancora di più.

<< Ci manca solo che dica di essere un pastore come il Davide che aveva affrontato il gigante Golia! >>

E' il silenzioso pensiero di Liara.

"Stavo ispezionando un luogo sotterraneo per delle questioni riservate, ma sfortunatamente devo aver attivato qualche trappola facendo cadere dall'alto quel baule che mi ha quasi portato via un braccio. Me la sono cavata con un lieve taglio, ma nulla di grave."

Spiega l'uomo che poi sposta lo sguardo verso il baule rovesciato.

"Se sei ferito solo ad un braccio, come mai non riesci ad alzarti?"

E' la pronta domanda di Amanda che non comprende quale possa essere la causa che sta impedendo a quell'uomo di alzarsi, dato che la ferita coinvolge un braccio e non qualche gamba. Il soldato indirizza un dito verso un punto più distante di qualche metro e, il gruppetto di amici scorge un serpente attorcigliato su se stesso che sta bloccando il passaggio sulla soglia di un altro tunnel.

"Non è possibile! Serpenti! Ancora! Ma cos'è questa, una persecuzione?"

Esclama immediatamente Amanda che ha già dimostrato di avere seri problemi con i serpenti, nonostante il simbolo del serpente sia stato particolarmente frequente durante il corso dei loro viaggi e delle loro mistiche ricerche. Oltre a questo, i quattro amici sono caduti in quel sotterraneo, proprio dopo aver salvato un serpente caduto in uno scavo archeologico in cui avevano esplorato le strutture ossee di razze giganti che, avrebbero potuto abitare la Terra in chissà quali antiche epoche.

"Va bene. C'è un serpente che blocca l'ingresso verso quel tunnel, ma perché sei rimasto seduto qui, senza provare a dirigerti verso la direzione da dove siamo arrivati noi?"

Gli chiede Liara che, a differenza di Amanda, nonostante senta che non possa essere nemmeno quella, una casuale coincidenza, non riesce a capire a cosa sia dovuta l'immobilità di quel soldato.

"Semplice. Aspettavo di stare meglio con la ferita sul braccio per potermi occupare del rettile e, sollevare quel baule per portarlo con me."

E' la tranquilla risposta dell'uomo.

"Come dicevo, sono venuto qui per una questione riservata e, ho raggiunto questo posto da uno scavo che mi ha portato qui, attraverso il tunnel in cui si è andato a sistemare proprio quel serpente. Certo, avrei potuto provare a trascinare quel baule verso il tunnel da dove siete arrivati voi, ma ho preferito aspettare per ripercorrere una strada che ho già avuto modo di conoscere, dovendo portarmi dietro anche quel pesante baule. Sono rimasto immobile per evitare di innervosire quel serpente e per far smettere di sanguinare almeno un po' la mia ferita."

Liara guarda l'uomo con viso incuriosito.

"Dev'essere davvero importante quel baule per averti obbligato a restare qui sotto, in attesa di poterlo trascinare fuori da questo sotterraneo. Quindi c'è un'altra uscita andando verso la direzione da dove sei arrivato tu. Noi invece siamo arrivati da un tunnel in cui siamo finiti precipitando da una buca scavata da non si sa chi e che, era coperta da una misera tavola di legno marcita, senza aver trovato nessuna indicazione di pericolo. Non sapevamo come uscire da questo sotterraneo e nemmeno capire come poter recuperare il furgone che abbiamo preso a noleggio."

David ascolta Liara senza smettere di guardarla negli occhi, ma con espressione seria e uno sguardo penetrante.

"Datemi una mano per spostare quel serpente da lì e anche a trascinare quel baule verso l'uscita di quel tunnel e, vi darò una mano a recuperare anche il vostro furgone."

E' la proposta che David lancia al gruppetto.

"Ci penso io al serpente. Organizziamoci. Denis, tu occupati di quel baule. Liberata la strada, potremo procedere tutti insieme per uscire dall'altra parte."

Senza nemmeno aspettare una risposta di approvazione dagli altri, la coraggiosa e determinata Liara, si dirige verso il serpente e, con abile movimento e presa, riesce a maneggiare il rettile mantenendogli la testa ferma, quindi si avvia verso il tunnel da dove è giunta insieme agli altri.

"E' raro vedere una donna non spaventarsi per un serpente. Coraggiosa la vostra amica."

Commenta il soldato mentre lentamente si rialza per andare a dare una mano a Denis nel recupero del baule, usando il braccio non ferito.

"La nostra amica Liara sembra avere una particolare facilità a destreggiarsi con i serpenti e, a saperli gestire senza ucciderli. Meglio così per tutti noi."

E' la risposta di Amanda, prima di seguire il gruppo verso la nuova via di uscita dal sotterraneo.


Diverso tempo dopo...

Dopo essere usciti dal sotterraneo risalendo dall'altro tunnel, Amanda e i suoi amici tornano a respirare l'aria esterna, notando una camionetta militare. Si tratta del veicolo che David ha parcheggiato in quella zona, per poter svolgere la sua misteriosa e riservata operazione sotterranea e che, l'ha portato ad imbattersi in un baule agganciato sul soffitto attraverso un ingegnoso meccanismo. Denis invece, dopo aver aiutato David a caricare il baule sulla camionetta, si rivolge al soldato.

"Come pensi di aiutarci a tirare fuori da quel tunnel verticale, un pesante furgone?"

"Ci penso io. Salite a bordo."

Il soldato cammina sportivamente verso la camionetta per salire sul veicolo e mettersi alla guida, sotto il particolare sguardo affascinato di Liara che, per qualche strana ragione, sente qualcosa di energeticamente potente verso quel tipo di uomo, non immaginando che il più importante motivo, l'avrebbe scoperto più avanti nel tempo. Poco tempo dopo, il soldato conduce la camionetta raggiungendo l'ingresso dell'altro tunnel, avviando una serie di procedure meccaniche e di esperienza militare, per tirare fuori dal sotterraneo il furgone che, altrimenti non avrebbe probabilmente più potuto rivedere la luce del sole.

"David, grazie per l'aiuto. Non so come avremmo fatto tutti noi a recuperare quel veicolo che tra l'altro non è nemmeno nostro."

E' il ringraziamento che Liara porge al soldato quando tutto è stato risolto.

"Alla fine, pensavamo che fossi tu nei guai e, noi ad aver "salvato" te per aiutarti ad uscire da quel sotterraneo, ma alla fine abbiamo scoperto che se tu non fossi stato lì sotto, bloccato da una ferita procurata da un baule piovuto dal soffitto ed un serpente, non avremmo potuto noi, recuperare e salvare quel furgone."

E' il ringraziamento che Liara rivolge all'uomo. Il soldato scruta profondamente Liara negli occhi, tanto che la donna sembra iniziare a sentirsi un po' sbandare interiormente, come se fosse perfino lo sguardo di quell'uomo a sembrare simile a quello ipnotico di un serpente, capace di spaventare quanto allo stesso tempo ad affascinare.

"Sono stato addestrato per tirarmi fuori dai guai da solo, oltre a prestare soccorso e difesa ai civili che ne possano aver bisogno, ma non ho mai amato il fatto di poter essere aiutato."

Le parole di David suonano strane, sia per Liara che per Amanda, ma dalla prospettiva di Denis e di Shani, tali parole sono viste come se celassero qualcosa di ben più profondo, perché permetterebbero di osservare, quanto sia dura per un maschile, dimostrare una scomoda propria vulnerabilità nel non riuscire a fare qualcosa e, soprattutto perché per una parte di uomini, non sembra essere ammissibile ricevere aiuto da una donna, specie da un soldato, un guerriero o un cavaliere di altri tempi.

"Oh beh, non c'è problema. Se non riesci ad esprimere un minimo senso di gratitudine nei nostri confronti, per aver aiutato te a liberare la strada da un serpente e, per aver trascinato fuori un pesante e misterioso baule da quel sotterraneo, non siamo di certo tipi che si mettono a piangere per non aver ricevuto un semplicissimo: grazie."

E' la dura risposta di Liara che, improvvisamente sente calare l'attrazione verso quel tipo di soldato o guerriero, così troppo preso dal suo senso di "dover salvare" lui, qualcosa o qualcuno e, al tempo stesso, di non riuscire a permettere di poter essere "salvato" o aiutato da altri, all'infuori di se stesso.

<< Mi chiedo come un soldato di una squadra militare, non sappia riconoscere il valore dell'aiutarsi tra soldati! Si è addestrato in una caserma sempre da solo?! Ne dubito! >>

Detto e pensato questo, Liara si gira verso gli amici per dirigersi a passo rapido verso il furgone, come se qualcosa l'avesse enormemente infastidita e delusa, dopo aver sentito quelle parole da un uomo che, sembra aver sminuito il valore di un femminile che, invece sarebbe stato altrettanto capace di essere coraggioso e di saper aiutare perfino il più intrepido guerriero. La donna sale dritta alla guida del furgone, sbattendo lo sportello meravigliando soprattutto Denis, dato che era stato sempre lui a guidare il veicolo di viaggio. Dopo aver assistito a quella scena, Denis preferisce assecondare l'iniziativa di una Liara che si è decisamente arrabbiata per la prima volta, da quando stanno viaggiando tutti insieme. Pochi istanti dopo, il furgone si allontana da quella zona israeliana, dove il gruppo ha potuto addentrarsi in molteplici tematiche, come il diverso significato della croce, del Cristianesimo, della misteriosa esistenza di antichi esseri giganti che potrebbero aver abitato la Terra e, probabilmente di un nuovo tema emerso riguardante, non solo l'energia duale del serpente, ma anche di quanto sia importante dare valore e riconoscimento sia verso il femminile che verso il maschile, abbracciando le due polarità opposte per ognuno, esattamente come anche un serpente può essere visto: sia come qualcosa di pericoloso, sia come qualcosa che può anche "salvare", dato che è grazie alla presenza di un serpente che, è stato possibile per i quattro amici, poter uscire da tortuosi ed impolverati tunnel sotterranei, insieme all'indispensabile furgone di esplorazione. Un po' come gli intrecciati sotterranei del proprio Sé interiore che, necessitano di essere portati alla Luce per poter essere visti, osservati e compresi nei loro preziosi e duali messaggi.

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