Esplorazione "guerriera" verso la riapertura del Cuore


Israele, strade periferiche

Liara guida il furgone schiacciando l'acceleratore con movimento deciso, per uscire il più rapidamente possibile dal suolo israeliano, dopo l'evento che ha quasi fatto perdere al gruppo di amici, il veicolo noleggiato per l'esplorazione di quella terra.

"Liara, si può sapere perché stai correndo così?"

Le chiede subito Amanda afferrandosi più saldamente allo sportello laterale e posteriore del furgone, mentre Denis, seduto accanto a Liara, cerca di vigilare sul tipo di guida che l'amica sta avendo, da quando hanno salutato il soldato di nome David.

"Perché è tempo di andarsene da Israele. Quello che dovevamo scoprire l'abbiamo scoperto."

E' la secca risposta di Liara che, stringendo più saldamente le mani intorno al volante e, guardando la strada davanti a lei con occhi attenti, sembra avere una gran fretta nel volersi lasciare alle spalle qualcosa di doloroso, senza nemmeno sapere e comprendere di cosa si tratti. La sciamana però ha percepito che, per Liara, l'incontro con quel soldato deve aver innescato qualcosa di profondamente importante e che, in qualche forma, una parte di lei sta cercando di evitare.

"Non direi! O per lo meno, in parte! Resta ancora aperta la questione di questi esseri giganti che potrebbero aver abitato la terra e, su che cosa possano centrare con il disegno che abbiamo trovato in quella grotta con il simbolo della croce templare e del disegno di quel guerriero con una lama e una corona in testa. Nel chiedere risposte al significato di quel guerriero, attraverso la meditazione, Shani aveva avuto la visione di un guerriero che stava impugnando una spada mentre affrontava un essere gigante, quindi resta ancora l'enigma sul perché sembra esistere questo tipo di collegamento."

Protesta Amanda, dato che non ritiene che il viaggio in Israele possa ancora ritenersi concluso, soprattutto dopo l'ennesimo incontro con un serpente in un altro sotterraneo nel quale Liara aveva anche trovato una spada. Amanda continua a parlare per ricordare alcuni dettagli di argomenti rimasti in sospeso.

"Un guerriero Re, collegato ad uno scontro con un essere molto più grande di lui e che, ha portato alla memoria, la storia di Davide e Golia. Non possiamo inoltre sottovalutare soprattutto l'incontro con un soldato di nome David, proprio nella terra in cui si sarebbe svolta la vicenda tra Davide e Golia. Proprio ora e proprio tu, vuoi andartene da questa terra, guidando come una pazza scatenata e, fuggendo come se fosse accaduta chissà quale tragedia? Io non ti capisco proprio! Denis, ferma Liara!"

Protesta Amanda che, non riesce a comprendere una reazione così feroce da parte dell'amica, soprattutto perché è sempre stata Liara ad essere quella meno vulnerabile alle emozioni, dimostrando ogni volta centratura e una grande capacità di saper gestire scomode emozioni.

"Se non avessi imparato a conoscerti, direi che tu ti sia arrabbiata con quel soldato, ma non ha senso! Quell'uomo sarà anche stato un po' ingrato, per non aver nemmeno ringraziato, dato che l'abbiamo aiutato a trasportare quel baule liberando il passaggio dal serpente che stava ostruendo la via per l'uscita. Questo però non..."

"Non sono affatto arrabbiata!"

E' la quasi incendiaria risposta di Liara che, interrompe all'istante le parole di Amanda. Il veicolo subisce un'altra pericolosa accelerata, costringendo nuovamente gli amici ad afferrarsi a qualsiasi tipo di appiglio all'interno del furgone.

"Ah no!? E questa come la chiami?! Stai praticamente fuggendo per rabbia! Non lo capisci!?"

La reazione di Liara alle successive parole di Amanda, questa volta è opposta, ma in ogni caso pericolosa, perché nel frenare di colpo, la donna rischia di far inchiodare il furgone e di farlo girare su se stesso. Intorno al furgone, si alza immediatamente un intenso polverone che accompagna le espressioni di Amanda e Denis, veicolanti sia rabbia che spavento.

"Ti sei ammattita! Completamente! Per poco non ci ammazzavamo per colpa tua! Si può sapere che ti è preso?!"

Grida Amanda che poi vede Liara stringere le mani intorno al volante con uno sguardo che sembra trasmettere un profondo dolore. Shani allunga una mano verso Amanda, posandogliela sulla spalla, per invitarla con quel silenzioso gesto, a non aggredire Liara, nonostante quella pericolosa condotta di guida. La sciamana ha infatti compreso che, l'incontro con quel soldato, deve aver fatto emergere qualcosa di importante dall'inconscio di Liara e che potrebbe essere collegato ad un trauma archiviato nell'interiore dell'intrepida avventuriera. Shani sembra già sapere che, per la prima volta Liara avrebbe dovuto affrontare una sua importante ferita, collegata a qualcosa di "armato" o di "guerriero", verso un aspetto riguardante il maschile di una sua antica incarnazione.

"Mi...mi dispiace."

Mormora Liara chinando il capo, sentendosi improvvisamente in colpa e ammorbidendo la voce. Amanda fa un profondo respiro cercando di imparare a gestire l'energia della sua rabbia e di quella della paura, avendo intuito grazie a Shani che, Liara potrebbe aver reagito in quell'anomalo modo, per qualcosa che ora sta chiedendo osservazione o qualche forma di aiuto.

"Non so cosa mi sia preso. Mi dispiace. Non volevo mettere in pericolo le vostre vite. Non so cosa mi sia successo e non é da me reagire così. Mi dispiace."

Liara continua a scusarsi, scendendo dal furgone togliendosi immediatamente dalla guida del veicolo, poi si allontana di qualche metro dal furgone, camminando verso una zona israeliana che, sembra essere fuori dal mondo, completamente isolata e in mezzo ad un terreno tra il sabbioso e il ghiaioso dall'intenso colore rosso- marrone.

"Ma che le è preso?"

Chiede Amanda girandosi verso la sciamana.

"Provo a parlarle. Voi state bene?"

Sono le premurose e pacate parole di Shani.

"Me la sono letteralmente quasi fatta sotto e ho quasi rivisto tutta la mia vita in un secondo con la paura di non poter più vivere nulla ma, a parte questo, tutto perfetto. Shani, non so come tu abbia fatto a restare così calma!"

Shani accarezza un istante la parte di un braccio di Amanda, per poi accertarsi che anche Denis stia bene.

"Io sto bene, ma vi confesso che da uomo, è la prima volta che ho visto qualcuno guidare in questo folle modo e soprattutto da una donna. Nemmeno io guido in questo modo quando sono arrabbiato nero! E te lo dico da uomo!"

E' quello che comunica Denis, rimasto seduto sul posto anteriore accanto al sedile di guida.

"Credo sia emerso qualcosa che Liara deva osservare in lei. Percepisco l'energia di un femminile profondamente ferito e arrabbiato che sta chiedendo ascolto e guarigione da qualcosa. Provo a guidare Liara a comprenderlo. Se vorrà."

Shani esce dal furgone, quindi si avvicina a Liara che nel frattempo è andata a sedersi sul suolo di una zona più distante, dando le spalle al furgone. Sulla donna é impresso uno sguardo teso, confuso, dispiaciuto e ansioso, senza ancora essere riuscita a capire la vera motivazione per la quale abbia reagito in quella maniera, avendo messo a rischio l'intera compagnia di missione e di avventura. Il tutto è accaduto però, solo dopo l'incontro con il soldato di nome David.

"Liara..."

Shani si siede accanto all'amica che continua a mantenere lo sguardo sul terreno, come se volesse tentare di oltrepassare il sotterraneo sotto di lei, non solo fisicamente, ma anche interiormente.

"Ti va di parlare di quello che è successo?"

Le chiede la sciamana rispettando il libero arbitrio dell'amica, nel permetterle di scegliere se parlare o meno dell'accaduto.

"Non so nemmeno io quello che è successo, Shani."

"E ti piacerebbe comprenderlo?"

Liara annuisce senza distogliere lo sguardo dal terreno davanti a lei.

"Che cosa provi in questo momento? Quali emozioni provi? Mettiti in ascolto di ciò che senti. Non cacciare nessuna emozione che potresti giudicare negativa o scomoda. Fluisci con ciò che ti arriva, di qualunque natura sia."

"Dolore. Rabbia."

"Verso chi o cosa?"

"Verso quel soldato! Freddo, cinico, l'ho aiutato a spostare un serpente e, tutti noi l'abbiamo aiutato per trascinare via quel baule da quel sotterraneo. Lui che cosa fa? Nemmeno un grazie! Poi se ne va come se niente fosse, vantandosi anche di come lui non abbia bisogno di nessun aiuto, perché solitamente è lui che soccorre o difende gli altri! Ignobile di un arrogante ingrato! E magari si aspettava che fossimo noi a dovergli dire grazie, per averci aiutati a tirare fuori il furgone da quel sotterraneo. Lui però a ringraziare noi, nemmeno per idea!"

Liara esplode con molteplici emozioni che la sciamana percepisce forti e intense.

"C'è dell'altro? E' solo perché quell'uomo non ha dato valore a ciò che hai fatto tu oppure per essersene andato? Avresti desiderato vederlo restare?"

Le mani di Liara iniziano a muoversi nervosamente, come se la donna non volesse ammettere di aver provato un'inspiegabile attrazione verso quel soldato.

"Accogli ogni emozione. Anche quella più scomoda. Se non accogli ed osservi ciò che ti disturba, tornerà a manifestarsi attraverso altri eventi simili che richiamino ciò da cui stai fuggendo."

Liara si gira di scatto verso la sciamana.

"Fuggendo?! Io non sto affatto fuggendo! E' lui che se n'è andato senza nemmeno preoccuparsi di..."

Liara non riesce a finire la frase, incapace di ammettere una verità interiore.

"...senza nemmeno preoccuparsi di te, Liara?"

E' Shani a terminare la frase che la sciamana ha sentito voler provenire da Liara.

"E' ridicolo! Io non conosco affatto quell'uomo! Perché avrei dovuto arrabbiarmi per non essersi preoccupato di me?!"

La rabbia di Liara si amplifica ancora di più e, Shani cambia posizione andando a sedersi davanti alla donna per prenderle le mani fra le sue.

"Sei sicura di non conoscerlo, Liara?"

Liara incupisce lo sguardo, alzandolo verso Shani e guardandola con occhi interrogativi, confusi e addolorati per qualcosa.

"Non capisco. Non posso conoscerlo, non l'ho mai incontrato prima!"

"Non in questa incarnazione, Liara. Ma in altre si."

Le parole di Shani, aiutano Liara a comprendere quel senso di attrazione che, fin da subito, lei aveva avvertito verso quel soldato. Consapevole di provare molto difficilmente attrazione per un uomo, a meno che non si tratti di un maschile in forte risonanza con lei per qualcosa, Liara capisce che la dinamica interiore che Shani le sta facendo osservare, abbia un senso ben più importante e profondo.

"Altre incarnazioni? Sono concetti o tipi di realtà che non ho mai preso in considerazione, ma se almeno tu, ci vedi qualcosa, allora dimmi quello che percepisci o vedi! Io non riesco a vederlo."

Shani scuote la testa negativamente, senza però staccarsi con le mani da quelle di Liara.

"Non è che non riesci a vederlo, Liara. Non vuoi vederlo, ed è diverso. Finchè non vorrai vederlo, non riuscirai a farlo nemmeno se visto da altre persone, perché continueresti a negarlo o rinnegare ciò che ti verrebbe comunicato. Un dolore può portare anche a questo. E' una difesa per impedirti di riattraversare un dolore non compreso e rimasto in sospeso."

Sono le parole che Shani comunica con tono morbido e carezzevole.

"Ma così non riuscirò mai ad avere il coraggio di poterlo vedere! Ho bisogno di aiuto per poterlo vedere. Da sola non credo di farcela."

Shani annuisce con un gentile sorriso.

"Hai espresso il desiderio di poterlo vedere e di essere aiutata a farlo. Questo basta affinchè ciò accada. Ora respira profondamente e chiudi gli occhi. Chiedi al tuo Spirito di aiutarti a vedere quello che di doloroso hai sentito nell'incontro con quel soldato. Io posso accompagnarti in questo viaggio, ma potrà iniziare, solo se sarai tu a volerlo e a deciderlo. Dentro di te. L'energia si muove a seconda di ciò che vibra maggiormente e più forte dentro se stessi."

Liara decide di fidarsi della sciamana e chiude gli occhi facendo un profondo respiro. La donna resta in silenzio per alcuni istanti, prima di iniziare quel tipo di viaggio dentro se stessa riguardante l'energia collegata all'abbandono di un guerriero/soldato, verificatosi in altre incarnazioni e che, ora sta chiedendo a Liara di poter essere osservato, guarito e lasciato andare. Questo avrebbe permesso al cuore di un femminile ferito e abbandonato, di riaccogliere l'Amore dentro di sé, per poterlo vedere manifestare anche all'esterno e in maniera sempre più libera e fiduciosa. 

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