Seguendo il fuoco delle proprie passioni



Regno Unito, Inghilterra, Londra

Casa di Liara Parker

Dopo aver suonato all'indirizzo civico al quale Liara l'ha invitata a raggiungerla in quello stesso giorno, Amanda attende l'apertura del dorato cancelletto, vedendo la sua nuova amica apparire sulla soglia della porta più interna dell'edificio. Dopo l'apertura del cancelletto, Amanda attraversa un tratto del ben curato giardino che circonda la palazzina, muovendo i suoi passi su un breve ma ghiaioso viottolo collocato nel mezzo di un manto erboso da poco innaffiato e che, la giovane osserva con particolare attenzione.

"Caspita, vivi in una casetta con un bellissimo giardino."

Commenta subito non appena raggiunge Liara che l'ha aspettata sulla soglia della porta.

"Un giardino che però va costantemente curato e, ti assicuro che non è affatto facile."

E' la pronta risposta che le dà Liara, accompagnata da un cordiale sorriso, invitando Amanda ad accomodarsi verso uno spazioso e soleggiato soggiorno, dominato da un paio di divanetti bianchi e da un tondo tavolino di cristallo di un simile colore, collocato proprio nel centro della stanza.

"Accipicchia!"

Esclama ancora Amanda guardandosi intorno come se fosse finita in chissà quale prestigioso ambiente, notando uno scaffale con una serie di libri che immediatamente attirano la sua attenzione.

"Libri! Ogni volta che vedo libri, sento un irresistibile richiamo che non mi spiego!"

Commenta Amanda avvicinandosi allo scaffale per dare un'occhiata ai volumi, restando particolarmente sorpresa nel leggere il nome dell'autrice riportato in bella vista, su ogni copertina di quella sfilza di libri.

"Liara Parker??"

Amanda si gira verso Liara guardando l'amica con occhi interrogativi e sorpresi.

"Sei una scrittrice di fama??"

Le chiede quindi incredula.

"Non mi sono mai definita una scrittrice ma, qualcuno che credeva molto in me, mi ci ha fatta quasi diventare."

"Beh, non direi: quasi diventare! Se questi libri li hai scritti tu e li hai pubblicati, sei una scrittrice a tutti gli effetti!"

"Punti di vista. Si può essere scrittori anche senza necessariamente dover pubblicare per forza qualcosa. Scrivo fin da quando ero piccola ma, a mio padre i miei racconti, erano piaciuti così tanto che, aveva fatto in modo di farli pubblicare. Se non fosse stato per lui, nemmeno mi sarebbe passato per la testa. A me piaceva scrivere indipendentemente se qualcuno avesse letto o meno ciò che scrivevo. Non avrei nemmeno mai pensato che, lo scrivere mi avrebbe portato anche dei guadagni economici, soprattutto da così giovane."

"Tuo padre ci ha sicuramente visto giusto! A me invece non piace per niente scrivere. Ma amo tantissimo leggere!"

"Allora io e te ci compensiamo a vicenda. Mio padre ci aveva visto giusto in molte cose."

La voce di Liara cambia, facendosi più malinconica.

"Aveva?"

Le chiede Amanda, nel captare che Liara ha parlato al passato e, sperando di non sentirsi rispondere qualcosa di negativo riguardante il padre.

"Prima di scomparire."

Amanda si ammutolisce.

"Mi... mi dispiace. Non volevo farti rattristare."

Mormora Amanda associando il significato del termine di "scomparire", a quello della morte di uno dei genitori di Liara.

"Non preoccuparti."

Liara torna a sorridere e si dirige verso la cucina per prendere delle fresche bibite da offrire ad Amanda, invitando la ragazza a sedersi su uno dei divanetti del soggiorno.

"Quindi vivi in questa magnifica casa con tua madre. A confronto, casa mia è una catapecchia."

E' la constatazione di Amanda mentre continua a guardarsi intorno, scorgendo diversi quadri appesi alle pareti.

"Anche mia madre è scomparsa, ma non nel significato del termine a cui probabilmente stai pensando."

Amanda quasi impallidisce per aver toccato un altro tasto dolente.

"Cosa? Anche tua madre? Mi dispiace tantissimo Liara, scusami tanto."

Liara torna in soggiorno versando da bere in un bicchiere per poi porgerlo all'amica.

"Non devi scusarti di nulla e poi, ero già preparata al fatto che ti avrei dovuto raccontare di loro."

"Perché dici questo? Mi hai invitata a venire a casa tua per poter parlare di un evento che ti aveva fatto trovare una spada, potente a tal punto da riuscire ad aprire la porta di un altro mondo."

"Esatto. Ma per parlare di questo, era scontato che ti avrei dovuto raccontare anche di un certo tipo di scomparsa."

"Temo di non capire, Liara."

Liara si siede sul divanetto accanto ad Amanda, mantenendo in mano il suo bicchiere con la dissetante bibita.

"Mia madre faceva la casalinga. Mio padre fondamentalmente era un appassionato viaggiatore. Amava viaggiare e andare alla scoperta di nuovi posti. I libri che lui aveva fatto pubblicare, li avevo scritti io come diari di viaggio, per raccontare dei meravigliosi posti che avevo potuto vedere insieme a lui. Senza mio padre, non avrei potuto scoprire la bellezza di raggiungere posti anche piuttosto pericolosi. Mia madre invece ne era terrorizzata. Spesso quindi, mio padre le mentiva dicendo che sarebbe partito per lavoro ma, si riferiva ad un altro tipo di lavoro."

Amanda ascolta interessata il racconto di Liara.

"Quale altro tipo di lavoro?"

"Ufficialmente mio padre era un architetto. Passava intere mattinate o pomeriggi a progettare noiose strutture, standosene seduto dietro ad un tavolo. Si certo, gli avevano fruttato un bel po' di soldi e, per mantenere questa casa, non pochi. Lui però avrebbe voluto fare qualcosa di più dinamico e stimolante. Credo di aver ereditato molti aspetti soprattutto da lui. Per non far preoccupare mia madre e, per poter realizzare il suo secondo lavoro in giro per il mondo con altri tipi di studi e ricerche, le diceva che doveva partire per il suo lavoro come architetto. Mi aveva portata con lui diverse volte."

"Capisco. Mentire per poter fare qualcosa che si ama… Ne so qualcosa. Ma perché bisogna ricorrere a dover mentire, per poter fare qualcosa che si ama? Io amavo leggere libri mistici e, avevo percezioni particolari fin da piccola anche senza avere iniziato a leggerne ma, avevo dovuto iniziare a nasconderlo o a mentire, per poter cercare di fare quello che più mi piaceva o che mi veniva naturale fare. Questo solo per non dover sentire fastidiosi giudizi ed opinioni, soprattutto da parte dei miei familiari, in particolar modo da mia madre."

Liara ascolta il piccolo sfogo di Amanda, dovuto alla sua frustrazione per non essere riuscita a non farsi condizionare dai pareri esterni.

"Lo comprendo molto bene, ed è per questo che ho deciso di fare della mia vita, il destino che voglio io, non quello che vorrebbero gli altri, ma soprattutto di farlo alla luce del sole perché, mentire per poter fare qualcosa che si ama, solo per non far preoccupare, arrabbiare o infastidire gli altri, può portare anche il rischio di creare dolore proprio a chi si vuole bene."

Inizia a spiegare Liara con lo sguardo che diventa un po' cupo.

"Mio padre aveva rischiato molte volte di farsi male durante i suoi viaggi, mentre mia madre lo aspettava a casa immaginandolo dietro il tavolo di un'altra città a disegnare e ad ideare progetti. Ad un certo punto, ero diventata una specie di sua complice, perché lui sapeva che anche io amavo fare quello che piaceva a lui ma, non raccontavamo a mia madre, di quando andavamo insieme ad esplorare qualche nuovo posto."

Amanda annuisce sorseggiando la bibita.

"Io non credo ce l'avrei fatta. Certi segreti possono fare davvero male, hai ragione. Non andrebbero mantenuti nemmeno per poter fare qualcosa che si ama fare. Però continuo a non capire il collegamento con la spada."

Liara appoggia il suo bicchiere sul tavolo.

"E' proprio per questo che ho deciso di imparare dalle paure dei miei genitori, decidendo che mai avrei permesso di rinunciare a qualcosa che amo o, di doverlo fare di nascosto, solo perché non sarebbe stato approvato o non piaciuto da altre persone, compresi i parenti o gli amici di famiglia. Ho intrapreso la facoltà universitaria di archeologia per molti motivi e, non solo per poter esplorare molti posti del mondo. Intendo e voglio portare avanti il mio progetto di vita alla luce del sole, senza dover agire di nascosto. Sono qui per realizzare il mio destino, non quello degli altri. Io credo fermamente in questo."

Le parole di Liara, provocano una sorta di "fiammeggiante scossa" di energia particolarmente viva in Amanda, come se le avessero riacceso qualcosa di sopito dentro di lei.

"Ti ammiro e ti stimo soprattutto perché stai portando avanti da sola, i tuoi progetti e quello che ami fare. Ma raccontami della spada!"

Liara resta qualche attimo in silenzio, prima di iniziare a raccontare il tipo di esperienza avuta da piccola, collegata ad una spada che aveva segnato la motivazione per aver preso importanti scelte per il cammino della sua vita.

Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia