Maschile iniziatico al consapevole Potere Divino



Regno Unito: Salisbury

Sponde del fiume Avon


Il giallo che colora l'iride degli occhi di Hebi, si illumina di una diversa e maggiore luce, non appena la creatura vede il portale creato dall'alchimista, attivarsi in modo tale da convogliare un campo energetico nel suo centro. Le scure fessure verticali delle pupille di Hebi, iniziano perfino a cambiare rapidamente lineamenti, come a volersi allargare e ad espandersi con una forma più sferica. L'abitante della razza dei Serpenti sembra però esprimere al tempo stesso, una sorta di paura che, viene colta in particolar modo dalla sciamana Shani.

"Allora, miei cari. Avete comunicato con l'energia dello Spirito di questo Portale? Dov'è che vorreste andare?"

Chiede l'alchimista, portando a far rispondere immediatamente lo scettico David.

"Sono proprio curioso di vedere dove sarà possibile andare. Sempre che abbia il potere di far catapultare qualcosa di fisico in chissà quale altra parte della Terra o del mondo. E poi perché mai dovremmo provarlo noi? E' stato costruito per permettere a questo essere non umano di poter fare ritorno nel mondo che lui definisce casa sua, in qualche punto sotterraneo di questo stesso pianeta."

Commenta ancora il soldato con un certo sarcasmo.

"Hebi. Ti senti pronto per attraversare questo portale?"

E' Shani a rivolgersi ad Hebi, dopo aver percepito la paura del Serpente. Dalla risposta che poi l''extraterrestre "terrestre" comunica, la sciamana riceve la conferma di aver intuito correttamente lo stato emozionale di Hebi.

"Io… Non credo di poterlo fare."

E' infatti la sua risposta, facendo scattare negativamente il soldato.

"Cosa?! Stai scherzando! Abbiamo cercato un alchimista apposta per vedere se era possibile plasmare un portale con cui rispedirti nel tuo mondo e, ora dici che non credi di poterlo varcare??"

David non ci vede più dal nervoso.

"Che cosa temi, Hebi?"

Gli chiede invece la sciamana con voce morbida e pacata per aiutare la disorientata creatura a far emergere le sue paure.

"Temo di finire in qualche altro luogo senza poter ricevere nessun aiuto per poter fare ritorno qui, nel caso il portale non dovesse condurmi nel mio mondo tra i miei simili."

Le risponde Hebi con sincerità facendo però sbuffare David.

"Quindi meglio qui per sempre, in un mondo in cui se, qualcuno ti dovesse vedere, finiresti per far fuggire chissà quante persone o, perfino rischiare di essere catturato come potenziale pericolo??"

A quelle parole, Hebi si intimorisce ancora di più e, le sue pupille tornano a restringersi maggiormente, come se con una simile paura amplificata, si fossero chiuse delle porte per poter fare esperienza materiale di potersi catapultare in un diverso luogo varcando un portale di energia collocato sulla Terra.

"David! Così non lo stai aiutando!"

Esclama Amanda dispiaciuta nel vedere Hebi maggiormente impaurito. L'alchimista resta silente, restando come osservatore per vedere le diverse dinamiche che coinvolgono varie persone nell'interagire con la possibilità di utilizzare un veicolo di trasporto energetico e quindi come un qualcosa di considerato: paranormale.

"Non c'è pericolo, tanto quel cerchio di energia non farà scomparire nessuno."

Le risponde il soldato.

"Bene, allora perché non ci provi subito? Varcalo tu quel portale!"

David resta in silenzio per qualche istante ma, essendo un soldato, non avrebbe permesso di apparire come un codardo.

"C'è un modo molto più semplice e furbo per verificare il funzionamento di questo affare."

Risponde prontamente andando a raccogliere una pietra con l'intenzione di lanciarla nel centro del portale.

"Miei cari, anche le vostre paure testimoniano che, una parte di voi, crede nella possibilità che questo portale possa funzionare. Ditemi: temete che possa funzionare? Che non possa funzionare? Che possa funzionare e farvi arrivare in qualche posto senza ritorno? Qual è la vostra più recondita paura?"

Chiede l'alchimista unendo le sue mani e chiudendole a coppa l'una dentro l'altra, osservando con occhi indagatori tutti i presenti. E' Hebi a rispondere per primo.

"Io temo di finire in qualche luogo che non sia il mio mondo. Temo di non sapere come tornare indietro e di non incontrare qualcuno che possa aiutarmi. Qui ho trovato voi e, anche se non sono ben accetto, non mi avete fatto del male e non siete fuggiti da me."

Sono le sensibili risposte del Serpente.

"Lo sai? Sei davvero uno strano serpente."

Gli risponde David tenendo in mano la pietra che non ha ancora lanciato dentro il portale.

"Perché mi consideri strano per appartenere alla razza dei Serpenti?"

Chiede l'essere con tono di voce confuso.

"I serpenti sono animali astuti, potenti, coraggiosi e anche infidi. Tu non sembri avere nessuna di queste caratteristiche. Sei sicuro di appartenere alla specie dei serpenti?"

"Così lo offendi."

Interviene Liara, infastidita per il modo di parlare del soldato.

"Non è un'offesa. Non avere coraggio non è un'offesa. Ma non può di certo definirsi un serpente, anche se è chiaro che non è nemmeno un essere umano."

Detto questo, David alza il braccio per scagliare la pietra verso il portale, in modo da verificare con un trucco intelligente, l'effetto che un oggetto materiale avrebbe avuto nel varcare l'energia di quel portale. Il sasso lanciato, finisce nel campo energetico della struttura del cerchio, scomparendo alla vista di tutti, senza finire nemmeno dall'altra parte materiale del portale, portando tutti a sgranare gli occhi. Tutti eccetto l'alchimista Pascal e Shani.

"La pietra è sparita nel nulla."

Mormora Liara avvicinandosi al portale, venendo però immediatamente trattenuta per un braccio dalla salda mano del soldato che, sembra tendere a volerla difendere e proteggere nonostante i loro frequenti scontri verbali.

"Non entrare lì dentro."

E' il fermo consiglio di David, anche se suona più come una forma di ordine, dettato dalla preoccupazione di veder sparire nel nulla anche quella donna e, non un oggetto a suo parere privo di valore.

"Miei cari, direi che funziona. Quel portale, ha il potere di catapultare in qualche altro luogo. Il prossimo passo da fare, è verificare dove però possa portare."

Commenta Pascal, fiero e soddisfatto del veicolo di spostamento che è stato capace di costruire con la sinergia dei quattro elementi della Terra, dell'Acqua, dell'Aria e del Fuoco.

"Io non me la sento. Non ho il coraggio."

Commenta Hebi che indietreggia nonostante il suo desiderio di fare ritorno a casa ma, la paura di attraversare un portale di energia da quel luogo terrestre, domina il Credo di Hebi di poter indirizzare la sua Mente verso la realizzazione del suo desiderio attraverso quel veicolo di trasporto energetico.

"Posso restare con voi? Imparerò le vostre usanze e se qualcuno dovesse spaventarsi del mio aspetto fisico, posso restare nascosto in qualche luogo."

E' la richiesta di Hebi che, inconsapevolmente sta rappresentando la conseguenza di chi sceglie di lasciarsi sopraffare dalla paura o verso qualcosa di ignoto.

"Stai scherzando! Non puoi condizionare le vite degli altri e di indurli a farti nascondere per sempre in qualche luogo in cui dovrebbero ogni giorno venire a portarti almeno da mangiare! A causa della tua codardia, rischi di rendere schiave altre persone nel dover accudire ai tuoi bisogni di sopravvivenza! Vuoi restare in questo mondo? Bene! Restaci, esplorarlo e impara a sopravvivere da solo. Magari troverai dei nuovi amici o persone che avranno maggiori possibilità di aiutarti a restare in vita su questo pianeta."

Sono le dure parole di David che ammutoliscono il Serpente e che, si accascia al suolo sulle gambe, come se fosse stato risucchiato in tutta la sua energia e privato di ogni potere di decisione e di azione.

"Ora stai esagerando!"

Esclama Liara andando in difesa del Serpente e, attaccando il soldato verbalmente e con ostili sguardi.

"Non mi interessa se reputi che io stia esagerando né mi preoccupa un tuo giudizio negativo. Ma è quello che accadrà se permetterete a questo codardo di restare qui con voi e, di essere nascosto a vita da qualche parte, accudendolo ogni giorno. E' questo quello che vuoi? E' questo quello che volete tutti? Sto solo cercando di difendervi da qualcuno che, anche se non volutamente o per cattiveria, vi porterebbe a doverlo servire e nutrirlo per la sua sopravvivenza. Coraggio! E' il coraggio che è il motore per poter sopravvivere e poi vivere, in qualunque luogo! Non lo capite?! Nessuno qui lo capisce?! Senza il coraggio, nulla può essere realizzato, raggiunto o compiuto!"

Afferma l'acceso David girandosi verso i presenti, infischiandosene di apparire come un insensibile, perché la sua principale missione come soldato, consisterebbe in quella di insegnare e attivare l'energia del coraggio, anche se attraverso modalità scomode, spesso crude e apparentemente insensibili.

"Ci vado io."

La voce di Denis fa girare all'unisono tutti quanti, allertando però in modo particolare Amanda.

"Che cosa? Vuoi andare dove? Non devi ascoltare o prendere David a lettera! E poi, visto che vuole tanto fare l'eroe coraggioso, dovrebbe essere lui a dare il primo esempio varcando quel portale, anche perché è a causa sua con l'apertura di quel baule nel sotterraneo israeliano che, ha innescato l'energia che ha fatto catapultare Hebi nel nostro mondo! Non è compito tuo varcare quel portale! E poi per andare dove? Non sappiamo dove porti!"

Esclama la donna con il cuore in tumulto all'idea di veder scomparire il fidanzato in chissà quale luogo.

"Non è colpa mia se Hebi si è fatto risucchiare dall'energia scaturita da quel baule! Che ognuno si prenda la responsabilità delle proprie debolezze o azioni."

E' la pronta risposta del soldato che, non sembra provare il minimo senso di colpa.

Denis vede il Serpente accasciato a terra, quasi rannicchiato su se stesso, come se fosse stato privato completamente di potere e di valore, dopo le pesanti parole del soldato. Il giovane sposta lo sguardo verso il portale per poi guardare Amanda. Le si avvicina e le prende il viso tra le mani, guardandola con affetto negli occhi. La donna avverte un senso di inquietudine che inizia a farla tremare, come se una parte di lei, avesse già intuito quello che Denis avrebbe fatto.

"Hai notato che non ti sto più chiamando baby lady, ma Lady Girl? Ricordi in che cosa ho sempre creduto? Di essere un Dio."

Amanda scuote la testa.

"Erano stupide battute! Lo so che hai sempre scherzato nell'affermare questo, ma non capisco che cosa ora possa centrare!"

"No, non erano battute. Io sento di essere un Dio. Beh certo, non sono l'unico Dio esistente, ma…"

"Dimmi che cos'hai in mente! Conosco quello sguardo!"

L'interrompe Amanda, sempre più preoccupata.

"Varcherò io quel portale e andrò a verificare dove porti."

"COSA!? Non se ne parla! Non te lo permetterò! Non puoi giocare a fare il Dio onnipotente! Fin' ora ho creduto che scherzassi ma, ora rabbrividisco se mi stai dicendo che ci stai credendo davvero di essere chissà quale super Dio e, di poterti catapultare ovunque vuoi con un portale costruito con della pietra!"

"E se invece fosse così? Un epico modo per verificare il potere di un Dio e di celebrare la sua incredibile missione! Pensa: sfidare la legge di gravità fisica e, finire in tutt'altra parte del mondo o chissà, della galassia! Non posso di certo lasciarmi sfuggire una simile occasione."

"Sei impazzito! Potresti morire! Potresti finire davvero in qualche luogo dello spazio e venir disintegrato nell'etere! Non puoi fare una simile prova, è da stupidi! Non ti permetterò di rischiare questo per una ridicola prova di onnipotenza! Non ti permetterò di abbandonarmi!"

Protesta la donna afferrando la giacca di Denis con le mani e, guardando il giovane con le lacrime negli occhi.

"Ma Lady Girl, non mi perderai. Sono un super Dio, ricordi? Troverò il modo di tornare da te. Magari in un'altra forma ma, ho tutta l'intenzione di tornare, te l'assicuro."

Le dice con uno spiazzante sorriso.

"Smettila! Non mi piace come stai scherzando! Andiamocene! Mi prenderò io in casa quel serpente, ma ora ce ne andiamo via tutti, da questo posto! Pagheremo Pascal per aver investito il suo tempo per costruire questo portale per niente, ma non ho intenzione di farti commettere una simile idiozia! Forza, andiamo!"

Amanda fa per staccarsi da Denis con l'intenzione di esortare anche gli altri a fare lo stesso ma, Denis la trattiene a sé guardandola negli occhi con sguardo profondo.

"Ehi. Lady Girl. Io non mi muovo di qui. Ormai ho deciso. Sento che parte da qui la mia nuova missione. Ma devi lasciarmi andare e fidarti di me. Oppure scegliere di venire con me."

Amanda scuote la testa con gli occhi che le lacrimano.

"No. Non puoi chiedermi questo. Non posso venire con te. Ho paura. Ho paura di perderti. Ho paura che tu possa morire e di non rivederti mai più."

Nonostante l'angoscia di Amanda che, Pascal e la misteriosa donna incontrata in Cornovaglia hanno identificato e chiamato: sacerdotessa, Denis sorride come se stesse prendendo la decisione più semplice del mondo.

"Io rispetto la tua decisione di non venire con me ma, io ti chiedo di rispettare la mia decisione di varcare quel portale. Per me è importante, e credo che sia importante anche per altre persone. Voglio mettere il mio coraggio al servizio di qualcosa che ancora non so ma, che sento di dover e voler fare. Lasciami andare Lady Girl. Sento che è importante. E' un richiamo troppo forte."

"Più forte di voler restare con me?!"

Incredula, Amanda lo abbraccia forte, scoppiando in lacrime, non immaginando quello a cui avrebbe portato l'azzardata decisione e azione di Denis nel provare a varcare quel portale per primo e che, avrebbe attivato una serie di dinamiche e di esperienze di grandissima importanza ed evoluzione per tutti, anche se in quel momento sarebbe sembrata un'enorme follia portatrice di dolore.

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