Importanza delle sacre intenzioni del cuore



Regno Unito, Inghilterra, Londra

Casa di Liara Parker

Amanda si siede sul divano accanto a Liara che, nonostante abbia perdonato l'amica per averle fatto credere di essere morta da diversi anni, appare ai suoi occhi, diversa dalla Liara di qualche anno prima.

"Lo so che ci vorrà del tempo per far tornare tutto come prima fra di noi. Ma imparerò la pazienza."

Le dice Amanda, consapevole che per lei sarebbe stata una grande missione, quella di imparare la pazienza e l'attesa, essendo del segno dell'ariete e incline al voler ottenere tutto e subito.

"Si, ci vorrà del tempo per lasciarsi tutto alle spalle."

Mormora Liara come se stesse pensando anche ad altro, spostando lo sguardo verso il tappeto al centro del salotto.

"Non era mia intenzione finire intrappolata in una grotta sotto la scogliera della Cornovaglia creando dei problemi anche a te, ma spero davvero che tutto possa essere dimenticato e il prima possibile"

"Non tutto può essere dimenticato, Amanda. Forse la parola chiave è proprio il "dover" lasciar andare, come dice Shani."

"Shani? E chi sarebbe?"

Le chiede Amanda incuriosita.

"Una donna dell'Etiopia. Una sciamana. Senza di lei, forse non sarei nemmeno qui a riparlare con te."

Nel sentire quelle parole, Amanda si preoccupa.

"Etiopia? Quindi l'Africa. Sei stata in Africa o Shani è una tua nuova amica che vive qui a Londra ma che, é originaria dell'Etiopia?"

"Vive in Etiopia."

"Perché hai detto che senza di lei, forse non saresti nemmeno qui a riparlare con me?"

"E' stata lei a trovarmi sotto alcune macerie della Grande Piramide."

"Cosa?! Sei stata in Egitto?!"

Esclama Amanda con stupore, nonostante non avesse dovuto averne, dato che fin da quando si erano conosciute, Liara le aveva chiaramente detto che, uno dei suoi obiettivi di viaggio, sarebbe stato proprio quello di andare in terra egizia.

"Mio Dio, ma perché dici: sotto la macerie? Che è successo?"

Liara fa un profondo respiro chiudendo gli occhi e, la sua mente va nuovamente al buio vissuto in quel periodo di qualche anno prima, non molto dopo da quando Amanda era invece finita intrappolata nella grotta della Cornovaglia. Entrambe le ragazze, avevano quindi fatto un'esperienza sotterranea in due terre diverse, ma che per ognuna era stata parallelamente evolutiva e trasformativa per qualcosa.

"Ero andata in Egitto per poter vedere le piramidi e la sfinge con i miei occhi e soprattutto da vicino. Qualcosa di quel luogo mi ha sempre attratta e volevo capire che cosa fosse."

Inizia a spiegare Liara, vedendo Amanda girarsi verso uno degli scaffali presenti nel salotto, andando istintivamente alla ricerca visiva, dell'oggetto a forma di piramide con dentro l'acqua che, Liara le aveva mostrato quando si erano incontrate all'inizio del periodo dei loro studi universitari.

"Dov'è la piramide con l'acqua di quel colore blu intenso che, una volta tenevi su quello scaffale?"

Le chiede Amanda indicando la mensola sulla quale avrebbe dovuto esserci quell'oggetto ma che, in quel momento non sembra più essere lì collocata.

"E' stata proprio quella piramide ad avermi spinta come un'ossessione a dover andare in Egitto per arrivare ad una piramide. Peccato solo che sia finita intrappolata dentro la Grande Piramide e che, solo un miracolo mi ha permesso di uscire da lì, visto che ero finita sotto le macerie di un pezzo dell'ingresso che improvvisamente era crollato."

Amanda si ammutolisce per qualche secondo.

"Sei rimasta anche tu intrappolata in una specie di sotterraneo?"

"Esattamente. In un sotterraneo sotto la Grande Piramide di Giza."

"Oh mio Dio...non ci credo. Io intrappolata in un sotterraneo della terra che fin da piccola mi aveva richiamata in Cornovaglia e, tu intrappolata in un sotterraneo in Egitto dentro una piramide, che ti aveva richiamata attraverso quell'oggetto a forma di piramide? Non può essere una coincidenza, Liara!"

Esclama quindi Amanda, non riuscendo più a vedere negli occhi di Liara, il tipico entusiasmo che sempre l'aveva contraddistinta, come se qualcosa l'avesse segnata dentro e, forse proprio da quando era finita sotto la Grande Piramide.

"Probabilmente non lo è, ma al momento non credo di avere chissà quale illuminazione per comprendere il senso di questo. So solo che entrambe ci siamo salvate e, con l'aiuto di qualcosa o...qualcuno."

Amanda resta in silenzio per qualche attimo, non sapendo se rivelare a Liara di essere uscita dalla grotta in Cornovaglia, grazie ad una presenza femminile, simile ad un'antica sacerdotessa e che, con un semplice gesto della mano, aveva liberato l'uscita per permettere ad Amanda di lasciare il luogo prossimo al crollo.

"Ti va di raccontarmi tutto? Te la senti?"

Azzarda a chiederle Amanda, preferendo mettersi prima in ascolto di Liara che, sofferma il suo sguardo per alcuni istanti sull'amica ritrovata.

"Era una caldissima giornata quando ho messo piede in Egitto. Mi ero regalata quel viaggio anche per festeggiare la mia laurea in archeologia."

"Ti sei laureata! Questo è fantastico!"

Esulta Amanda, ma nel vedere l'espressione seria di Liara, preferisce far proseguire l'amica a raccontare il seguito.

"Quindi sei arrivata in Egitto. E qual' era stata la tua prima tappa? O sei andata direttamente alla Grande Piramide?"

"Sarei dovuta andare direttamente alla Grande Piramide. Ma qualcosa mi aveva prima portata a dirigermi verso la sfinge. Camminando tra le sue enormi zampe, sono arrivata ad una stele con incisioni e decorazioni, ed è stato lì che ho avvertito qualcosa che mi ha spinta a scavare in un punto del suolo nella parte più vicina al petto della sfinge, proprio in mezzo alle sue zampe."

"Hai trovato qualcosa di interessante lì sotto?"

"Tu non immagini nemmeno."

Amanda guarda con ancora più curiosità l'amica.

"Che cosa c'era sotto quel suolo, tra le zampe della sfinge egizia?"

Liara fa un profondo respiro iniziando a camminare lentamente per il salotto.

"Ho trovato una chiave. Su di essa era inciso un simbolo: qualcosa di simile ad un orecchio e a forma di spirale."

"Che strano simbolo da incidere soprattutto su una chiave. Quindi che hai fatto dopo aver trovato quella chiave?"

"Ho seguito il mio istinto nel seguire l'indicazione di quella chiave: mettermi in ascolto di qualcosa. Quella spirale mi ha fatto ricordare la forma della chiocciola presente nell'organo umano dell'orecchio. Istintivamente, ho alzato lo sguardo in alto, verso la testa della sfinge e, i miei occhi mi hanno indicato qualcosa, fermandosi in un punto, vicino l'orecchio della testa della sfinge. Non ci ho pensato due volte e, non appena mi è stato possibile, lontano da occhi indiscreti, mi sono arrampicata per raggiungere l'orecchio del monumento. E' stato lì che ho notato la presenza di qualcosa di strano. In quel tratto di roccia, c'era una particolare rientranza che, ad un primo impatto era sembrato un deterioramento della roccia provocato da fenomeni atmosferici."

"Cosa? Ti sei arrampicata sulla sfinge?!"

Esclama un'Amanda incredula. Liara però prosegue a raccontare la sua esperienza.

"Ho tastato con le mani quel punto, come se dovessi andare alla ricerca di qualcosa, nonostante non ci fosse nulla di visibile o di interessante da andare a toccare. Ma ad un certo punto, la mia mano si è incastrata in un vano nascosto, collocato all'interno di un'apertura della roccia proprio in quel punto vicino l'orecchio. Nel tentativo di liberare la mia mano, ho toccato qualcosa che ha provocato un suono che si è diffuso in tutta l'area della testa della sfinge, come se si fosse aperta una porta al suo interno."

"Un meccanismo segreto?!"

Lara annuisce.

"La mano si è liberata solo dopo aver attivato quel meccanismo. Ho proseguito arrampicandomi fino in cima della sfinge, ed è stato ispezionando la calotta della sua testa che, mi sono accorta di un punto che sembrava essere stato lavorato diversamente, come per richiudere qualcosa. Ho iniziato a sentire l'esistenza di un ingresso dentro la sfinge."

Amanda sgrana il suo sguardo sedendosi maggiormente di peso sul divano.

"Un passaggio segreto? Hai scoperto un passaggio segreto situato all'interno della sfinge?"

"Esattamente. Sentivo che esisteva, ma non sapevo come accedervi. Così ho seguito l'indicazione del simbolo della chiave, iniziando a camminare a spirale in cima alla testa, fino a quando al centro di quella spirale, ho individuato un diverso colore sulla roccia. Quel colore sembrava riempire l'area della sagoma di una testa di animale, simile a quella di un canide."

"Un canide? Che senso poteva avere un cane?"

"Ho pensato alle divinità che il popolo egizio rappresentava attraverso un corpo umano e la testa di un animale. La sfinge invece, era ed è, l'esatto opposto: un corpo di animale, con una testa umana, chiaramente ricostruita o forse sostituita per intervento umano. Sentivo che dovevo ricordare a quale divinità egizia potesse corrispondere la testa di un canide."

"Liara, mi stai facendo venire i brividi. Non so cosa stia succedendo, ma..."

Amanda si alza di scatto dal divano e guarda ora con occhi preoccupati l'amica.

"Liara! Mi è appena arrivata la visione di un'immagine di una sagoma! E sembrava..."

Seguono alcuni istanti di silenzio.

"Anubi."

"Anubi."

Le due amiche pronunciano lo stesso nome insieme, guardandosi come se fossero consapevoli dell'attendibilità della presenza di una tale essenza divina, conosciuta nel sacro ruolo di un custode, un guardiano, un protettore e accompagnatore delle anime e, anche molto altro.

"Mio Dio, ma che cosa significa tutto ciò?"

"Quello che ora ti posso dire, Amanda, è solo quello che è successo dopo aver pensato ad Anubi."

Amanda si risiede per rimettersi in ascolto.

"Ho sentito che quel disegno poteva riguardare Anubi. Sapevo che per gli egizi, Anubi era un importante guardiano, per permettere l'accesso a qualcosa di sepolto. Mi stava venendo chiesta l'intenzione del perché volevo accedere a quella sfinge e sapevo anche che, Anubi era il pesatore del cuore, colui che osservava la purezza del cuore prima di poter permettere l'accesso a qualcosa di considerato sacro."

Spiega ancora Liara.

"E che cos'hai fatto?"

"Mi sono seduta in cima alla testa della sfinge e ho pronunciato queste parole che ancora ricordo: non so perché sono qui, ma se il richiamo che ho sentito per giungere in questo posto, può contribuire a fare qualcosa di buono sia per me che per il mondo, allora che io possa scoprire perché la vita mi ha portata ad arrivare ai piedi di questa antica e sacra sfinge."

Nel ri-pronunciare queste parole, Liara riavverte dei brividi percorrerle lungo il corpo che innescano un simile effetto anche in Amanda.

"Dopo aver pronunciato tali parole è successa una cosa incredibile. Il punto in cui ero seduta, si è aperto, rivelando una botola segreta che mi ha fatta scivolare proprio dentro la sfinge, entrando dalla sua sommità."

"Mio Dio, Liara! Ma é reale tutto quello che ti é accaduto?!"

Amanda sgrana il suo sguardo, pronta a scoprire che cosa Liara abbia successivamente vissuto, dopo aver fatto accesso all'interno di un famosissimo monumento antico, attraverso un segreto ingresso a cui era stato possibile accedere solo dopo aver messo in moto, una sacra e pura intenzione di conoscenza interiore. Amanda percepisce che quanto accaduto a Liara, può rappresentare la perfetta metafora, riguardante la potenza di quella forza divina che si muove e permette di accedere a qualcosa di sacro e prezioso, solo quando un' intenzione parte dal cuore e, soprattutto se viene lanciata per attuare azioni mirate verso scopi benevoli, non solo per il bene di se stessi, ma anche per quello collettivo. Inoltre, solo dopo aver ascoltato il cuore, la discesa della potenza dell'energia divina deciderebbe di manifestarsi per "aprire" la strada, "entrando" dall'alta porta del Cielo, per poi scendere verso la sotterranea porta della Terra, con lo scopo di illuminare e radicare la luce, nel più buio e oscuro luogo. Solo in un successivo momento, sia Liara che Amanda, avrebbero potuto capire uno dei sacri ruoli della divinità di Anubi come custode della porta del cuore e, non a caso simboleggiato e rappresentato dalla testa di un canide, dato che è proprio lo spirito del cane, ad essere stato considerato come uno dei più grandi maestri di amore incondizionato e custode del grande potere del cuore, voce e porta stessa dell'Anima. Le due amiche avrebbero compreso più approfonditamente in un'altra fase della loro vita e, soprattutto Liara, un ruolo ancora più profondamente sacro di Anubi, come Guardiano della Soglia e, "strumento" di luce per difendere energeticamente da un ego non ancora illuminato e trasformato, in modo da accompagnare le anime, nel passaggio di questa trasformazione all'interno del proprio cuore.

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