Importanza del corretto uso di spade e portali



Regno Unito, Inghilterra, Londra

Casa di Liara Parker

Liara sorseggia un po' di bibita prima di iniziare a raccontare ad Amanda, l'importante evento collegato ad una spada, risalente a quando lei era ancora una bambina.

"Quando avevo sei anni, mia madre aveva accettato di accompagnare mio padre in un viaggio di lavoro in Cina. Si trattava di un'occasione molto importante per la carriera di mio padre. Durante il volo, il pilota dell'elicottero sul quale stavamo viaggiando tutti e tre, ha dovuto atterrare in un disperso luogo innevato a causa di un improvviso e incomprensibile guasto. Per non annoiarci durante l'attesa in cui il pilota avrebbe lavorato per sistemare l'avaria, mio padre aveva lanciato l'idea di andare ad esplorare la zona lì intorno e, stranamente mia madre aveva accettato."

Amanda inizia ad ascoltare il racconto di Liara, mantenendo tra le mani, il bicchiere che la ragazza ha appoggiato su una delle proprie gambe.

"Ad un certo punto, mio padre era finito dentro una buca nascosta sotto la neve, scivolando lungo una rampa ghiacciata che, lo aveva portato molti metri sotto terra. Per andare a recuperarlo, anche io e mia madre eravamo state costrette a calarci scivolando lì sotto."

Continua a raccontare Liara sotto lo sguardo rapito dell'amica.

"Caspita! Non doveva essere stato semplice per tua madre!"

"Per niente. Ma per amore di mio padre, aveva superato quella paura. Una volta lì sotto però, ci eravamo rese conto di essere finite in una specie di tempio sotterraneo. Sembrava talmente surreale che io e mia madre stentavamo a credere potesse davvero esistere un luogo simile, soprattutto sotto terra."

Spiega Lara con le immagini di quei ricordi talmente vividi, da sembrare fosse accaduto il giorno prima.

"Dopo aver recuperato mio padre, tutti e tre avevamo iniziato a cercare una via di uscita alternativa. Non avremmo potuto risalire una simile rampa di ghiaccio in salita senza nessun tipo di aiuto o attrezzatura. Non avevamo nemmeno una corda."

"Che incredibile avventura, Liara! Se fosse successo a mia madre, probabilmente sarebbe stata lei a dover essere soccorsa per un attacco di panico, al posto della brutta caduta di mio padre. Ma ti prego, continua!"

Liara annuisce prima di proseguire.

"Durante la ricerca, avevamo trovato una stanza illuminata da non si sa quale fonte di luce. In quel luogo, c'erano sette colonne disposte come una mezza luna e, lungo le pareti di ognuna di esse, erano incisi e dipinti molti strani simboli. Era un posto davvero incredibile."

Amanda non riesce più a bere dal bicchiere per quanto il racconto di Liara la stia tenendo sulle spine.

"Tutto questo in un luogo sotterraneo sotto la neve? Che cosa affascinante. Sembra il racconto di un film."

Commenta poi Amanda sempre più ansiosa di ascoltare il seguito.

"Era un posto affascinante anche per me, per mio padre e, perfino per mia madre. Ma poi..."

Liara abbassa lo sguardo per qualche attimo, soffermandolo sul bicchiere che ha appena appoggiato sul tavolino davanti a lei.

"C'erano delle spade in quella sala e alcune erano inserite con metà lama, all'interno di apposite fessure collocate sulle colonne. Sul pavimento c'era uno strano disegno. Mia madre si era avvicinata ad una di quelle spade, attirata da un simbolo inciso su una di quelle colonne. Era un simbolo che mia madre aveva notato essere somigliante, ad uno che lei stessa aveva dipinto in passato su un quadro. Mio padre le aveva gridato di non toccare nulla ma lei, attratta proprio da quel simbolo, aveva finito con il muovere l'elsa di una spada. Improvvisamente una pietra incastonata sulla parte più alta di quella colonna, è stata colpita da un fascio di luce, che ha attivato qualcosa facendo materializzare un enorme cerchio di luce davanti a noi."

Dopo aver ascoltato la dettagliata spiegazione, Amanda non può fare a meno di non manifestare il suo totale stupore.

"Cosa?!"

Amanda fissa Liara, come se la ragazza le avesse iniziato a raccontare chissà quale fantasiosa storia non reale.

"Da quel cerchio di energia, hanno iniziato a delinearsi delle lettere che in sequenza avevano formato il nome di mia madre."

"Stento a crederci, Liara! Come si chiamava tua madre?"

"Delia."

Liara fa una breve pausa.

"Quel cerchio di improvvisa luce, costituiva l'energia di un portale. Un enorme portale."

Amanda sgrana il suo azzurro sguardo.

"Mio padre è corso verso mia madre per cercare di allontanarla da quel posto ma, lei pensando che sarebbe bastato ritoccare quella spada per far scomparire quell'accecante cerchio di energia, l'ha smossa velocemente. La sua azione provocò un bagliore ancora più grande che, fece partire un'ondata di luce ancora più luminosa."

Spiega Liara vedendo lo sguardo sbarrato di Amanda.

"Quel fascio di luce sprigionato, andò a colpire proprio mia madre, generando una nebbia intorno a lei talmente fitta, da riuscire a far vedere appena in tempo a me e mio padre che lei... era scomparsa in quella nebbia e in quell'energia. Quel portale si dissolse nel nulla davanti ai nostri occhi, lasciandoci increduli e incapaci di parlare per diversi attimi. Lo ricordo ancora, come se fosse ieri."

Mormora Liara chinando il viso verso il basso.

"Oh mio Dio..."

Sussurra Amanda restando tanto affascinata, ma al tempo stesso sconvolta dopo aver ascoltato quell'incredibile racconto.

"Mio padre avrebbe voluto ritoccare quella spada per cercare di far riapparire quel portale, nella speranza di ritrovare mia madre ma, le nostre paure, impedirono a mio padre di farlo. Riattivando quel fenomeno, c'era il rischio di far scomparire anche me e lui verso chissà quale posto senza ritorno. Così dovemmo lasciare quel luogo andando via ma... senza mia madre."

Liara rialza lo sguardo verso Amanda.

"Ma è terribile! Ecco perché avevi detto che era scomparsa e non morta."

Esclama una sconvolta Amanda, vedendo però gli occhi di Liara nuovamente forti e temprati.

"Sono cresciuta percependo i sensi di colpa di mio padre nei confronti di mia madre. Non riusciva a darsi pace e si riteneva responsabile per quello che le era accaduto, perché se mio padre non le avesse proposto di partire con lui, lei non sarebbe mai scesa in quel sotterraneo per andare a recuperare mio padre. Da quel giorno, mio padre si mise a studiare, per cercare di risalire al significato di quei simboli, con lo scopo di poter tornare in quel posto un giorno e, tentare di riattivare quel portale per far tornare mia madre. Fu così che lui decise di dedicarsi maggiormente, ad un lavoro di ricercatore e antichi studi. Questo perché si era messo in testa che mia madre potesse essere ancora viva."

Amanda posa il bicchiere sul tavolino vicino a quello di Liara continuando ad ascoltare l'amica.

"Immagino che non sia riuscito nell'intento."

Azzarda a dire Amanda con voce debole.

"Purtroppo mio padre non riuscì mai a risalire al significato di quei simboli e, per poter crescere me, cercò di evitare di viaggiare per le sue esplorazioni, rinunciando e limitando ancora una volta il suo amore per l'avventura. Prima l'aveva fatto per mia madre e poi per dare presenza e stabilità a me. Nonostante tutto, per me non era stato giusto che lui avesse dovuto rinunciare ai suoi viaggi."

Amanda annuisce, capendo sia il punto di vista di Liara che del padre dell'amica.

"Questo è comprensibilissimo, Liara e lo erano anche i suoi sensi di colpa. Ma se tua madre non fosse partita con lui, oppure se non fosse mai scesa lì sotto per aiutarlo a risalire, forse sarebbe stato tuo padre a non fare mai più ritorno da lì sotto."

Prova a rincuorarla Amanda.

"E' quello che gli dissi molte volte anche io da più adulta, per cercare di aiutarlo a liberarsi dai suoi sensi di colpa. Stanca di vederlo star male e di spegnersi giorno dopo giorno, sia per quei lancinanti sensi di colpa, sia per aver dovuto rinunciare all'amore per i suoi viaggi, gli dissi che volevo tornare a rivederlo viaggiare, esprimendogli anche il mio desiderio di andare con lui, visto che anche io amavo esplorare nuovi posti per il mondo."

Le risponde Liara spallandosi meglio allo schienale del divano.

"E l'aveva fatto?"

"Si. Fino a quando… dopo essere partito per una spedizione senza di me, non fece mai più ritorno, venendo considerato disperso e morto."

Amanda istintivamente allunga una mano per stringere una delle mani di Liara.

"Deve essere stato terribile. Mi... mi dispiace, Liara. Ora capisco perché eri rimasta turbata nel vedere il mio ciondolo celtico con il simbolo di una spada."

Liara scuote la testa negativamente.

"Non è stata la spada ad attivarsi da sola, per far scomparire mia madre in un portale. E' stata mia madre a toccare quella spada attivando un meccanismo che poi l'ha fatta scomparire in quel cerchio di energia. Non è stato nemmeno mio padre ad obbligarla a partire, né a chiederle di scendere in quel sotterraneo, né era stato lui a dirle di toccare quella spada. Penso che ognuno sia responsabile delle proprie scelte e azioni, anche di quelle più piccole."

E' l'inaspettata opinione di Liara che stupisce enormemente Amanda.

"Io non sarei riuscita a vedere così, tutto questo, come hai fatto tu. Ma se questi incredibili eventi, oserei dire quasi surreali, ti hanno insegnato questa filosofia di vita e ne sei uscita forte e determinata come ti vedo ora, non posso far altro che rinnovarti la mia stima per te. Mi stai insegnando delle preziose cose in un solo giorno, come il fatto che i portali di energia esistono per davvero e, che hanno davvero il potere di far andare in altri mondi. Quello che avevo letto in alcuni libri sui portali, credendo fossero delle porte inventate, esistono davvero e, tu ne sei la testimone oculare."

Liara annuisce lievemente dopo le parole di Amanda.

"Senza mia madre, non avrei mai saputo dell'esistenza di portali. Paradossalmente, è grazie a mia madre e alla sua anomala decisione di partire in quel viaggio che, ho potuto scoprire il potere di alcune spade e, dell'esistenza di simili portali."

Sono le parole di Liara che sembrano quasi voler attribuire alla madre, il potere di aver potuto permettere di arrivare ad una scoperta simile.

"I miei genitori mi hanno insegnato qualcosa di molto importante: mia madre, mi ha permesso di scoprire l'esistenza di portali energetici capaci di mettere in comunicazione questo mondo con un altro mondo e di poterlo raggiungere. E ti sembrerà strano ma, io non sento che mia madre sia morta. E' lì, da qualche parte, in qualche altro mondo che non ho saputo o, non ho ancora saputo raggiungere e, da cui lei non ha capito o forse voluto sapere come andarsene. Ma abbiamo una vita davanti e, tutto può succedere. Spero solo che, ovunque lei sia finita, stia bene."

Liara si rialza dal divano per versarsi ancora da bere nel bicchiere, aggiungendo poi ulteriori parole per celebrare anche gli insegnamenti appresi dal padre.

"Mio padre invece, mi ha insegnato che la vita, non è vita senza fare ciò che si ama, anche se questo potrebbe rischiare di far star male altre persone. Mi ha insegnato quanto può essere ancora più doloroso mettere a tacere una propria passione che arde dentro con tutto il proprio essere e che, non chiede altro di essere vissuta con coraggio e soprattutto alla luce del sole. Che poi lui abbia avuto paura di farlo tenendolo nascosto a mia madre, questo è un altro discorso. Ma io voglio vivere la mia vita, seguendo le mie passioni con quel tipo di fuoco che ho visto ardere anche in mio padre ma, a differenza sua, voglio farlo liberamente e alla luce del sole."

Sono le fiere e determinate parole di Liara.

"Sai Amanda, dopo quello che ho visto da bambina, credo in questo mondo, tanto quanto anche nell'esistenza di altri mondi. Farò tutto quello che è in mio potere per conoscere e per far conoscere quanti più mondi possibili e, se un giorno scoprirò il modo per raggiungere anche altre dimensioni, beh, dico che ne sarà valsa la pena, vivere una vita all'insegna di questo. Se non dovessi riuscirci, in ogni caso sarà stato bello tutto il viaggio, con tutta la gamma di emozioni vissute."

Aggiunge Liara sotto gli occhi di Amanda che ora sembrano ardere di una nuova energia di visione.

"Permettimi di viaggiare con te, Liara! Non so che cosa significhi tutto questo ma, al momento so che, se solo sento parlare di spade e portali... qualcosa di immenso mi si accende dentro. Nonostante quello che è accaduto di terribile a tua madre con l'azione di una spada, sento che c'è qualcosa di ancora più profondo e bello, dietro il significato e il potere di questo tipo di arma. Ma mi dispiace tantissimo per quello che devi aver passato vivendo simili scomparse e che, non danno nemmeno la certezza di un'avvenuta morte. I tuoi genitori sono entrambi scomparsi, questo è vero. Ma forse sono ancora vivi da qualche parte."

Sono le rincuoranti parole di Amanda vedendo gli occhi di Liara riuscire perfino a sorridere.

"Lo sento anche io Amanda e, se vorrai, scopriremo insieme il significato più profondo del potere di una spada. La spada di quel tempio, non aveva il potere di uccidere ma, di attivare qualcosa di energetico, insieme a quei simboli incisi e dipinti su quelle colonne. E' il modo in cui viene usata una spada, come qualunque altra arma od oggetto che, fa la differenza. Forse un giorno lo capirò o, lo capiremo insieme. Ti va?"

"Non vedo l'ora, Liara!"

Esulta Amanda. Le due ragazze si sorridono con una nuova luce reciproca negli occhi, consapevoli che  insieme avrebbero potuto realizzare qualcosa di magicamente conoscitivo ed evolutivo per entrambe. Amanda è cresciuta reprimendo il fuoco delle sue passioni, rinnegando quello che le aveva permesso di immaginare e credere alla reale esistenza dei mondi più mistici, mentre Liara è cresciuta manifestando materialmente l'esistenza di mondi mistici, con il fuoco della determinazione, senza essersi fatta condizionare da giudizi, credenze o paure derivanti da altre persone. Insieme avrebbero però potuto imparare l'una dall'altra, delle nuove lezioni evolutive, ricordando e riunendo reciprocamente preziosi doni e abilità, "perse" o rinnegate da entrambe, a causa di traumi derivati da un passato da lasciar andare e, probabilmente condizionato da altre incarnazioni che chissà se avrebbero scoperto. Pochi istanti dopo però, Amanda improvvisamente riceve l'immagine mentale di una nebbia che si amalgama intorno ad un portale, tornando a farla ripensare a quello in cui era scomparsa la madre di Liara.

"Liara, quando mi hai raccontato del portale che ha avvolto tua madre, hai parlato di nebbia. E' possibile che possa esistere qualche collegamento con... Avalon?"

Le chiede quindi Amanda, sentendo su di sé l'interrogativo e indagatorio sguardo di Liara.

"Avalon?"

Chiede Liara per approfondire l'argomento.

"Ho letto un libro su Avalon quand'ero piccola e, la nebbia che hai descritto, mi ha fatto ricordare le nebbie narrate del mondo di Avalon. So che potrebbe sembrare folle, ma..."

Lo sguardo di Liara si accende di un nuovo fuoco, consapevole che per le due ragazze, quella giornata sarebbe stata particolarmente intensa nello scambio di conoscenze e di informazioni utili per entrambe.

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