Evolutiva caduta di limitanti e ingannevoli strutture



Israele, scavo archeologico

Denis vede Liara iniziare a calarsi nel fossato dello scavo archeologico transennato.

"Ehi, ehi! Liara! Aspetta, non posso di certo far scendere te lì sotto e, soprattutto da sola!"

Denis cerca di mettersi in azione nel tentativo di fermare l'amica, ma è Liara a fermare il giovane con alcune parole mentre lei ha già iniziato a calarsi di sotto.

"Mi sarai più di aiuto nell'aiutarmi a risalire! Tu resta su, Denis!"

Per Denis è difficile restare fermo nel vedere una donna scendere, niente di meno che, in un fossato con un serpente, con l'intenzione di liberarlo dal luogo in cui è finito. Il giovane però si vede costretto ad osservare una donna che agisce e, a restare lui in osservazione.

"Dimmi la verità, Denis. Saresti mai sceso in un fossato per prendere in mano un serpente e, trovare un modo per farlo risalire aiutandolo a tornare ad essere libero?"

Gli chiede Amanda che, oltre a non avere grande simpatia per i serpenti, sa che anche Denis non avrebbe azzardato serenamente ad intraprendere una simile azione.

"Diciamo che ci avrei pensato molto a lungo. Non è sicuramente uno dei più innocui animali, anche se molte persone ne hanno alcune specie perfino in casa."

Nell'ascoltare la risposta del ragazzo, Amanda riceve la conferma della sua sensazione, vedendo che nel frattempo, Liara ha raggiunto il fondo del fossato e si è messa ad osservare il movimento del serpente. Il rettile sta strisciando in mezzo alle strutture ossee di quello che, in chissà quali antichi tempi, avrebbe dovuto appartenere a qualche essere di grande altezza non umana.

"L'energia di quel serpente sta indicando un movimento limitato all'interno di strutture."

Inizia a dire la sciamana mettendosi in ascolto dell'energia che "vede" attraverso l'osservazione del movimento del rettile. Il serpente però sembra in difficoltà ad uscire dalle strutture ossee in cui si è infilato, finendo per essersi attorcigliato intorno ad alcune di esse.

"E' intrappolato. Per farlo uscire da lì dentro, devo rompere alcune strutture."

Grida Liara dal basso del fossato, pronunciando delle parole che sembrano veicolare il significato di un'altra grande metafora ben più profonda.

"Sono resti di ossa importanti! Se ci beccano a fare questa cosa in questo scavo archeologico, potrebbero esserci dei guai per noi!"

Esclama Amanda guardandosi intorno, cercando di assicurarsi che non ci siano persone o sorveglianti dell'autorità nei paraggi. Diversa invece è l'azione di Liara che, con una secca pedata, colpisce un punto di una struttura dello scheletro, portando il rettile a strisciare verso l'apertura da lei creata. Subito dopo e con presa decisa, Liara si china afferrando con una mano la testa del serpente e, con l'altra la sua coda.

"Ecco fatto! Denis! Dimmi che hai portato la corda!"

Denis non se lo lascia ripetere due volte e, andando a frugare nello zaino di viaggio, recupera la corda per avvolgerne un capo, ad un palo dell'impalcatura, mentre l'altro lo cala nel fossato verso il punto in cui si trova Liara.

"Resta così, Liara! Ora scendo io!"

Denis si cala di sotto e, mentre Liara tiene il serpente fermo tra le sue mani, il giovane fa in modo di legare la corda addosso a Liara, affinché la ragazza possa risalire più facilmente dal fossato. Denis solleva Liara per le gambe, esortando Amanda e Shani e tirare la corda per agevolare Liara nella difficoltosa risalita. Una volta uscita dal fossato, Liara si allontana con il serpente per liberarlo sulla terra, per poi tornare dagli amici. Nel frattempo, anche Denis è risalito dal fossato.

"Tu sei proprio pazza, te l'ha mai detto qualcuno?"

Commenta Denis rivolgendosi a Liara che, sorridendo va a recuperare i suoi occhiali da sole che stanno fuoriuscendo da una delle tasche del ragazzo.

"Sarei stata pazza a lasciare un animale intrappolato lì sotto."

E' la particolare risposta di Liara che, si avvicina a Shani dopo essersi infilata gli occhiali sulla sommità della testa, tra i lunghi capelli raccolti all'insù in un'ordinata coda.

"Dunque, Shani? Quali messaggi credi abbia portato questo serpente? E' precipitato dall'alto finendo in un fossato, proprio quando stavamo parlando sul fatto che il serpente dell'Eden, è stato intrappolato in un distorto significato di inganno, venendo spacciato per qualcosa di malevolo, mentre avrebbe potuto essere il custode della conoscenza o conoscenza divina."

Le chiede quindi Liara, riassumendo quello su cui, prima della comparsa del serpente, il gruppetto stava riflettendo.

"Sembra la dinamica energetica vista materialmente, riguardante la caduta del serpente nella densità terrestre, ed è proprio nella densità materiale della Terra che, il vero ruolo del proprio Sé, è andato perso nell'oblio del tempo. Esattamente come accade per le anime che si incarnano in un corpo materiale, dimenticando da dove vengono e, cosa sono scese a fare su questo pianeta."

Sono le mistiche parole della sciamana.

"Interessante simbolismo, Shani. Magari, potessimo sapere o ricordare che cosa siamo venuti a fare su questa Terra. Forse non ci è dato a saperlo."

Commenta Amanda allargando le braccia rassegnata.

"Tu però che cosa ci hai letto o "visto", nella dinamica di quel serpente che si è intrappolato fra strutture di antichi resti, di chissà quale razza gigante? Siamo nella terra in cui Davide aveva affrontato il gigante Golia."

Chiede Denis, interessato al punto di vista femminile e soprattutto mistico, rivolgendosi in particolar modo alla sciamana.

"Come cercavo di comunicare poco fa, ho ricevuto molti messaggi portati da questo evento. Ma alcuni, al momento, non credo potrebbero essere compresi."

Dopo la risposta di Shani, è Amanda ad azzardare un ipotetico messaggio.

"Uno potrebbe essere quello riguardante il fatto che l'abbiamo liberato. Anzi, é stata Liara ad averlo liberato da strutture che gli stavano impedendo di muoversi liberamente."

Dopo aver ascoltato la riflessione di Amanda, Shani riprende la parola.

"Il simbolismo "negativo" che è stato associato al serpente dell'Eden, è stato intrappolato in strutture mentali. Liara ha rotto una di quelle strutture permettendo di liberare il movimento dell'energia veicolata dal serpente. In ogni mente umana, esistono strutture che imprigionano o limitano molti concetti o azioni. Andrebbero sciolte o rotte, per potersi aprire a nuove prospettive o diverse azioni."

E' uno dei messaggi che la sciamana sente di poter comunicare agli amici.

"Quindi, una bella metafora sulle nostre strutture mentali. Strutture ossee che rappresentano le strutture mentali che abbiamo edificato."

E' la deduzione di Liara provando a ricavarne un significato più energetico-spirituale, da qualcosa di materiale come il simbolismo veicolato dalle strutture ossee.

"Ci sta! Ma perché proprio nella terra di Davide e Golia? Che cosa centrano le strutture riguardanti qualche specie umana gigante, con un serpente? Il serpente è finito proprio dentro uno scavo antico seppellito che, è stato portato alla luce. Se nulla viene a caso, che cosa potrebbe significare una simile correlazione?"

Chiede Amanda perplessa e al tempo stesso affascinata.

"Razza gigante..."

Mormora Liara pensierosa.

"Se il messaggio veicolato da quel serpente, fosse stato quello di indicarci a rompere strutture mentali, per poterci aprire all'esistenza di razze giganti che, avrebbero potuto popolare la terra, prima dell'arrivo della specie umana?"

Azzarda a supporre Liara.

"Davide ha sconfitto un gigante, grazie alla forza della sua Fede nel Divino e, grazie alla sua semplicità e astuzia. Molta gente non crede che, prima dell'uomo siano esistite altre razze, soprattutto razze così enormi. Credono negli animali giganti che erano esistiti un tempo, come mammut o dinosauri, ma non credono nell'esistenza di esseri giganti, non umani. D'altronde, se si fa riferimento alla teoria di Darwin, l'uomo sarebbe disceso dall'evoluzione animale. Ma com'è possibile allora, che siano esistiti umani così giganti? Qualcosa non quadra nella catena dell'evoluzione raccontata o studiata fin' ora. Come avrebbero fatto, quindi, degli esseri giganti, a creare una razza umana così tanto più piccola rispetto a loro? Per quale scopo? Tanto valeva restare giganti! Perché rimpicciolirsi?"

"Bella osservazione, Liara. Sarebbe un po' come dire che, da un pesce per esempio, si sia arrivati alla scimmia e poi all'uomo. Quindi i giganti, da dove sarebbero arrivati durante questo tipo di evoluzione? Io sinceramente non riesco ad immaginare che, da una scimmia si sia originato un gigante, per poi rimpicciolirsi alla statura umana che incarniamo oggi. Per non parlare della storia di Adamo ed Eva. Se erano stati loro, i primi esseri umani a venir creati, da dove deriverebbero i giganti? Da esseri umani così piccoli come Adamo ed Eva, sarebbero stati concepiti dei giganti? Non me la bevo."

Commenta Denis infilando le mani in tasca con movimento spavaldo e sportivo.

"Manca un anello nella catena evolutiva conosciuta fin'ora."

E' quello che deduce Amanda.

"A meno che, i dinosauri non siano i discendenti di esseri giganti. A questo punto, non so proprio dove i pesci, gli invertebrati, e perfino Adamo ed Eva, andrebbero collocati in questa catena evolutiva."

Aggiunge ancora Amanda.

"Dovevamo venire qui per seguire la pista di Davide e Golia e, siamo arrivati a parlare chiedendoci, da dove dovrebbe discendere la razza umana."

Commenta Denis appoggiandosi ad un palo dell'impalcatura con le mani sempre infilate nelle tasche.

"L'origine umana. E se gli umani non discendessero dagli animali, ma da qualcos'altro?"

Chiede Liara tornando a guardare nel fossato e, soffermando i suoi occhi sulle giganti strutture ossee che, il serpente aveva cercato di indicare verso la conoscenza di qualche collegamento riguardante una razza gigante.

"Io dico che non lo scopriremo mai. Quindi è inutile anche continuare a parlarne. Pensavo che venendo nella terra di Davide, saremmo arrivati a scoprire il senso di quel disegno nella grotta con quella croce templare, ma inizio a pensare che abbiamo fatto un buco nell'acqua. Non credo ci sia più niente altro da scoprire. Tanto vale tornarcene a casa. Già così comunque, è stato un super viaggio, non credete? Dobbiamo andare a festeggiare in ogni caso!"

Commenta Denis estraendo il suo inseparabile calice dorato dallo zaino e, innalzandolo verso il cielo con un gran sorriso.

"Non può essere stato tutto vano. Non può essere stata una semplice gita. Se siamo finiti a porci domande sull'origine umana e quindi la nostra, deve avere un senso! Forse scoprire da dove deriviamo, può aprirci alla consapevolezza di qualcosa che, al momento non possiamo ancora vedere o capire."

Le parole di Liara inducono Denis ad abbassare il calice dorato.

"Liara, quello che dici è molto bello ed affascinante, ma quello che ora vedo io, è che siamo ad un punto morto e, non ci sono altre piste da seguire. Io proporrei di tornare nel nostro meraviglioso Regno Unito e goderci un po' di riposo! Anche quello è un bel piacere di vita, non credete?"

Propone Denis sotto lo sguardo pensieroso di Liara che però, non sembra voler ancora prendere in considerazione il rientro a Londra.

"Se scopriamo da dove deriviamo, potremmo scoprire il segreto del potere della creazione ed evoluzione."

Denis sospira rassegnato, nel sentire le parole di Liara che è la persona del gruppo che maggiormente tende a scavare nei più profondi misteri o segreti.

"E anche se lo scoprissimo? A che cosa servirebbe? Tanto siamo qui per goderci la vita, no?"

Continua ad insistere il giovane che sembra essere un maestro di leggerezza per godersi la vita, esattamente così com'é.

"E' davvero così Denis? Vedi le persone del mondo che si stanno felicemente godendo la vita? Forse alcune, ma molte vivono come schiavi, per i quali sembra esistere solo il dover lavorare od obbedire ad un sistema che non permette affatto di godersi la vita. Se esiste un potere creativo, racchiuso dentro di noi, forse provando a scoprire da dove discendiamo e, quale sia la nostra origine, potremmo trovare il modo di godercela davvero questa vita. Non credi?"

Sono le parole che Liara sente di voler comunicare a Denis ma anche al gruppetto. Questa volta anche Denis sembra essere diversamente affascinato.

"Hai ragione. La massa della gente non è affatto capace di godersi la vita. Ma come troviamo questo fantomatico segreto di potere che, potrebbe essere nascosto dentro di noi? Come scopriamo la nostra origine? A chi lo chiediamo? Ai giganti antichi? E a quali giganti antichi? Come glielo chiediamo? Sembra una missione impossibile."

Chiede Denis allargando sportivamente le braccia dopo aver sfilato le mani dalle tasche.

"A me non piace vivere in termini di impossibilità, ma di possibilità."

E' la risposta di Liara prima di andare a sfilare da una tasca il suo cellulare, quindi inserisce alcune parole chiavi, nel motore di ricerca.

"Ecco qua! Siamo in Israele. La parola "giganti", in ebraico sembrerebbe essere: Nefilim che, a sua volta deriverebbe dal verbo Nefal che, significherebbe: scendere giù o, discendere. Il plurale ebraico Nefilim, sembrerebbe inoltre ricorrere più volte nella Bibbia. Pare che derivi da una forma di verbo ebraico Nafàl con il significato di: cadere!"

Comunica Liara dopo aver eseguito una rapida ricerca.

"Torna il tema della caduta, proprio com'è caduto quel serpente dall'alto!"

Esclama Amanda come se ora si fosse acceso anche in lei un maggior interesse, vedendo le sempre più numerose "coincidenze".

"Sento che siamo sulla strada giusta, ma ora? Che si fa?"

Chiede Amanda guardandosi con gli amici.

"Semplice! Cerchiamo informazioni su questi Nefilim! Indipendentemente se queste informazioni siano attendibili o meno, importa che ci stanno in ogni caso portando a delle coincidenze, quindi io suggerirei di seguire questa nuova pista. E poi, Davide aveva combattuto contro il gigante Golia che, era un soldato filisteo. Vi sembra un caso che anche questa razza Nefilim, contenga le lettere: fili?"

Propone Liara infilando nuovamente il cellulare in tasca.

"Altra notevole coincidenza, Liara, non c'è che dire ma, vediamo di andare a ragionarci da un'altra parte. Stanno arrivando persone e turisti. Andiamocene! E prima che qualcuno si accorga che abbiamo disintegrato un pezzo di scheletro!"

Esclama Denis indicando una zona da dove un gruppetto di persone si sta avvicinando sicuramente per visitare quello scavo, quindi fa strada alle ragazze per affrettarsi ad allontanarsi dal luogo. Pochi minuti dopo, Denis si è già rimesso alla guida del furgone noleggiato, ma ad un certo punto, a causa di alcuni lavori in corso, il giovane si vede costretto a deviare verso un'altra via.

"Ho bisogno di indicazioni, fanciulle o, rischiamo di finire in chissà quale sperduto posto israeliano. Pensate a dove andare a trovare informazioni su questi Nefilim e, possibilmente fuori da Israele."

Chiede Denis sterzando in una strada ghiaiosa e dissestata percorrendone diversi e lunghi metri.

"Denis, gira a sinistra."

E' poi l'improvviso suggerimento di Shani seduta sul sedile posteriore e parlando con un tono insolitamente cupo.

"A sinistra? Sei sicura? A sinistra sembra esserci il vuoto! A destra invece..."

Denis non finisce nemmeno la frase che si ritrova a girare a destra, come se una "forza superiore" gli avesse fatto imboccare la strada "sbagliata", inducendolo a non ascoltare il suggerimento della sciamana. Nel fare questo, Denis finisce su un'ampia tavola di legno usurata e mimetizzata con l'arido suolo di quella terra israeliana, portando il furgone ad inclinarsi verso il basso e facendo precipitare il veicolo verso una zona sotterranea. L'accaduto e apparente "sbaglio casuale" di Denis, avrebbe portato il gruppo ad attraversare un'esperienza sotterranea, similmente a quella che gli amici avevano visto attuare dal serpente precipitato nel fossato dello scavo archeologico e che, poi avevano aiutato a risalire. 

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