Bussola di sentiero a forma di spada

Regno Unito, Inghilterra, Londra
Diversi anni dopo...
E' passato qualche anno da quando Amanda ha interrotto la lettura del libro riguardante Avalon, evento accaduto all'età dei suoi undici anni. Nonostante l'aver dovuto sospendere le letture inerenti a quel leggendario luogo, le percezioni di Amanda si sono in ogni caso amplificate, inducendo l'ormai adolescente ragazza, a nascondere ancora di più ai propri genitori, i suoi particolari processi interiori. Nel corso degli anni inoltre, Amanda è riuscita a leggere di nascosto, altre letture di tipo mistico, decidendo di tenere per sé quel tipo di conoscenze che, in seguito, le sarebbero state utili per portarla a scegliere di intraprendere un percorso di studi ben preciso: quello che le avrebbe permesso di diventare un'esperta antropologa delle civiltà e delle religioni, seguendo proprio la via delle sue più naturali e forti passioni. Dopo aver compiuto quindici anni di esistenza terrena, Amanda ha cercato di fare il possibile per potersi dedicare ad una vita adolescenziale il più possibile spensierata, evitando davanti ad amiche ma soprattutto in presenza di ragazzi, tutte quelle situazioni o attrattive spirituali che, avrebbero rischiato di farla sentire ancora più aliena, rispetto alla sua cerchia di amicizie.
"Perché non riesco a farmi piacere quello che fanno gli altri?"
Si chiede un giorno l'adolescente, dopo aver provato ad adattarsi alle abituali attività ed hobby dei suoi amici ma, solo per lo scopo di evitare di sentirsi ancora più emarginata. Per nascondere la sua diversità, Amanda é perfino ricorsa alla tintura dei suoi capelli, chiedendo ai genitori di poterseli colorare di biondo, in modo da smettere di dover dare sempre spiegazioni sul suo naturale e duplice colore di capelli, per metà biondo platino e per metà neri, cresciuti con tali anomale caratteristiche fin dalla sua nascita. Non sa nemmeno lei tra l'altro, per quale motivo abbia scelto di farli diventare tutti chiari e non scuri, lasciandosi guidare dall'istinto o, forse da un suo inconscio bisogno di volersi sentire il più lucente possibile, soprattutto nell'attraversare situazioni di vita tristi o sofferenti, specie durante la critica età adolescenziale. Col passare del tempo però, Amanda capisce che continuando ad agire così, non avrebbe fatto altro che coprire e mascherare ciò che lei era veramente. Nell'illusione di poter venir accettata dal mondo più facilmente e velocemente, Amanda si é trovata quindi a vivere un tipo di vita, come se in realtà non fosse la sua.
"Oggi piacerò con questo taglio di capelli, simile a quello che ha Martha? Lei piace a tutti."
Si chiede un altro giorno, mentre si guarda allo specchio appeso ad una parete della sua cameretta, dopo essere stata dal parrucchiere e aver tentato ancora una volta di ottenere un maggior apprezzamento da parte dei suoi amici. Nonostante i suoi sforzi per potersi sentire accettata e facente parte di un clan unito, perfino le sue amicizie e relazioni affettive si sono però rivelate un disastro, non potendo immaginare che, tutti i ragazzi e le ragazze incontrate fino a quel momento, non erano state altro che dei potenti specchi umani, riflettenti tutte quelle sue parti che, non erano state né autentiche, né fedeli a se stessa. La paura di non essere amata per ciò che era, energeticamente l'aveva infatti portata ad attrarre e manifestare un tipo di realtà in cui non era stata autenticamente amata dagli altri, proprio perché aveva finto di essere ciò che non era e, per troppo tempo. Il non essere riuscita ad amare se stessa per ciò che nel profondo era, energeticamente aveva attratto l'arrivo di persone che avevano rispecchiato proprio questo non amore verso se stessa. Se tutto questo era stato il risultato per non essersi autenticamente amata per prima, il mondo esterno era diventato il perfetto specchio che le stava mostrando il sistema di credenze interiori, che nel corso del tempo, lei aveva edificato nei confronti di se stessa.
Amanda sospira profondamente, mentre osserva l'immagine del suo viso riflesso nello specchio.
"Perché a me non piace? Perché ho fatto tagliare i capelli in questo modo?"
L'adolescente non riesce a darsi pace e, quello che lo specchio in quel momento le sta mostrando, è proprio il risultato visibile del suo non amore verso la più autentica lei. Non avendo ancora consapevolezza di quanto la ragazza non si stia amando e, di quanto il mondo esterno sia diventato un potente riflettente specchio di sé, l'adolescente finisce con l'arrivare al l'errata deduzione che sia invece il mondo esterno, la sola causa che non le sta permettendo di ricevere amore.
"Che cosa devo fare ancora per piacere agli altri? Non è giusto. Perché deve essere così difficile? Perché gli altri vengono apprezzati così facilmente mentre io no?"
Si chiede ancora non riuscendo a distogliere lo sguardo dallo specchio.
Non riconoscendo il suo potere energetico come creatrice della propria realtà, a causa del suo sistema di credenze interiori e, delle sue azioni materiali, Amanda sta infatti inconsapevolmente delegando all'esterno, il potere di creare gli eventi della sua vita a suo sfavore e disamore, finendo per incarnare un ruolo di "vittima" senza nemmeno accorgersene. Cosa avrebbe potuto fare per scoprire tutto questo consapevolmente e, "rimediare", imparando ad amarsi il più completamente possibile in ogni sua parte?
Qualche mese dopo...
E' un autunnale pomeriggio di ottobre, quando Amanda va a sedersi su una panchina sotto casa, sollevando le gambe in modo da abbracciare le sue ginocchia appoggiando il mento su di esse, per abbandonarsi ad un momento di amarezza. La ragazza viene raggiunta dal padre che, rientrando dal lavoro, non ha potuto non vedere la figlia seduta su quella panchina con un simile stato emotivo affranto, chiaramente riconoscibile anche a distanza, grazie a quell'afflitta postura che Amanda ha assunto.
"Hai voglia di parlarne questa volta?"
Le chiede il padre sedendosi sulla panchina accanto alla figlia.
"E' per Jimmy?"
Amanda annuisce senza staccare il mento dalle ginocchia.
"E' davvero questo l'amore, papà? Essere lasciati perché non si vuole finire in un letto insieme a qualcuno?"
Mitch capisce la motivazione per la quale la figlia si è sentita ferita e delusa e, anche se l'uomo avverte un po' di disagio per una forma di gelosia paterna, sa che non avrebbe potuto pretendere di poter fermare la crescita della sua unica figlia femmina.
"No, piccola, questo non è affatto amore. E tu meriti il vero amore e il rispetto. Se Jimmy non ti ha portato rispetto, hai fatto bene a lasciarlo."
"E' stato lui a lasciarmi!"
Scatta risentita girandosi piena di rabbia verso il padre.
"Avrei dovuto lasciarlo io! Almeno sarebbe stato meno penoso da riuscire ad accettare!"
"Ti capisco, piccola. Ma vedrai che..."
Sta per dirle il padre, ma Mitch viene interrotto dalle ulteriori risentite parole dell'adolescente figlia.
"Era molto meglio e più appagante leggere i libri dei posti incantati come Avalon e Atlantide!"
Amanda si alza dalla panchina, liberando tutta la sua rabbia che, improvvisamente fa emergere marcatamente tutti quei disagi emozionali, vissuti durante la sua infanzia, dovuti al fatto di non essere stata presa sul serio né apprezzata, in ciò per cui, fin da piccola, le era stato tanto naturale immergersi, come delle semplici letture di libri che, poi erano state giudicate dal mondo adulto, come qualcosa di fantasioso, surreale e non costruttivo, quindi considerate come attitudini da dover abolire. Quelle parole fanno capire a Mitch, quanto Amanda in quegli anni, deve aver soffocato, nel tentativo di non doversi più sentire derisa o giudicata come una ragazza non realista del mondo. Un senso di colpa pervade Mitch, realizzando di non essere riuscito a mediare con la moglie che, mai era minimamente riuscita ad approvare le particolari attitudini della figlia.
"Che cosa...? Perché dici questo, piccolina?"
"Perché è vero! Ero molto più felice quando leggevo tutte quelle storie da voi grandi considerate come cose stupide! Mi sono dedicata a letture più intelligenti e costruttive, come dicevate tutti voi adulti, ed ecco il risultato! Forse avrei dovuto leggere libri sulla sessualità, così magari almeno sarei riuscita a farmi accettare da qualche ragazzo e riuscire a tenermelo!"
Mitch spalanca gli occhi imbarazzato, anche perché Amanda sta esplodendo con un simile tema, nel bel mezzo di un luogo pubblico all'aperto. L'uomo si alza.
"Andiamo a casa. Sono cose che non avresti nemmeno dovuto pensare e, soprattutto da non gridare in mezzo alla strada."
Mitch prende la figlia per una mano, trascinando Amanda verso il portone poco distante, consapevole che avrebbe dovuto fare qualcosa per rimediare al tipo di insegnamento con cui, sia lui che Sophie, hanno fatto crescere la figlia. L'uomo capisce che, probabilmente ci sarebbe stato qualcosa da rivedere diversamente insieme alla moglie, per poter aiutare Amanda nella crescita. Le cose però non sarebbero migliorate rapidamente, perché Sophie era di visioni troppo diverse e meno aperte rispetto a quelle del marito.
Diversi mesi dopo...
Per Amanda anche l'arrivo dei suoi sedici anni, segna un'altra deludente storia affettiva, sperimentata con un batterista che, le aveva fatto credere di essere ciò che realmente non era e, ancora una volta, si era trattato di un maschile che aveva rappresentato un duro specchio per la non autenticità di Amanda con se stessa. Stanca di stare male per delle simili motivazioni anche nelle relazioni affettive successive, la ragazza si é ormai messa in testa di non valere nulla, di non essere apprezzata per ciò che é, convincendosi erroneamente che, nessuno avrebbe quindi potuto amarla. Con una simile, distorta e falsa credenza, Amanda aveva finito con l'attirare energeticamente a sé, solo persone rispecchianti un certo tipo di disamore verso se stessa ma, la sua età e il tipo di consapevolezza in corso, non avrebbero potuto permetterle di farle capire il potere dell'energia emanata da simili schemi mentali limitanti che, non avevano fatto altro che veicolare disamore. Un giorno però qualcosa inizia a segnare l'inizio di una nuova fase di vita per Amanda, quando il padre, proprio nel giorno del suo diciassettesimo compleanno, le regala un oggetto particolare che, fa spalancare gli occhi di Amanda subito dopo aver scartato il pacchetto. La ragazza estrae dalla scatoletta, un particolarissimo ciondolo celtico di colore tra il bronzo e il dorato. L'oggetto ha la forma di un'antica spada.
"L'ho vista in un negozio vicino la biblioteca in cui ti piaceva andare da piccola."
Le spiega il padre vedendo gli occhi di Amanda iniziare ad illuminarsi.
"Una spada. E'... è bellissima. Davvero l'hai presa in un negozio vicino a quella biblioteca?"
"Volevo comprarti un libro, ma non sapevo quale ti sarebbe piaciuto. In quella biblioteca mi hanno detto che non é possibile vendere nessun libro, altrimenti ti avrei comprato proprio un libro di Avalon che da piccola ti stava piacendo così tanto."
Amanda alza lo sguardo verso il padre con occhi pieni di emozione e di profondo affetto, abbracciando di slancio l'uomo, quasi come se con quel gesto e regalo, lui le stia chiedendo scusa per qualcosa ma, soprattutto per farle capire quanto l'apprezzi come figlia, anche per il tipo di letture che così tanto da piccola aveva amato fare, ma che poi le erano state proibite perché ritenute non costruttive e utili nella vita.
"Spero che questa spada ti possa ricordare il tuo valore, quanto è prezioso e, che soprattutto ti possa dare il coraggio di continuare a seguire i tuoi sogni e le tue passioni, anche nel caso non siano apprezzate da altre persone. Vorrei che questa spada possa anche farti da bussola, se un giorno tu dovessi dimenticare di continuare a seguire quello che ti piace fare."
La parole di Mitch, sono per Amanda come un miracoloso balsamo di guarigione, ignara però che, il simbolo della spada e, soprattutto di quella spada, sta veicolando anche dei messaggi per qualcosa di ben più profondo. Da quello stesso giorno in cui Amanda inizia a portare al collo quel ciondolo, molte cose sarebbero proseguite verso la direzione di un cammino molto più chiaro che, avrebbe aiutato Amanda ad intraprendere studi sempre più seri, verso il mondo dell'antropologia, ed in particolare quello dello studio approfondito riguardante le civiltà e le religioni mondiali.