Avalon e Atlantide come guide di missione



Regno Unito, Inghilterra, Londra

Casa di Liara Parker


Amanda vede Liara essersi isolata in uno strano silenzio, dopo aver raccontato la sua esperienza in Egitto vissuta all'interno della sfinge e della Grande Piramide.

"Liara, va tutto bene? Ti vedo così diversa rispetto a qualche anno fa. Ad averti cambiata forse, non è stata solo questa tua esperienza in Egitto, ma anche l'avermi creduta morta all'interno di quel sotterraneo in Cornovaglia."

Liara rialza il viso verso l'amica.

"Direi proprio di sì. Sono rimasta all'interno di una piramide, senza né sapere né ricordare come sia uscita da lì dopo aver toccato un meccanismo energetico fatto di cristalli e strutture antiche, venendo salvata grazie ad una perfetta estranea che, si era recata verso la piramide dopo aver avuto una visione di una donna mezza sepolta tra le macerie di quel luogo. E' fuori discussione che tutto questo possa avermi cambiata. Considera inoltre che sono sempre andata alla ricerca dei più misteriosi perché e, non essere riuscita a capire, proprio il perché di quello che ho vissuto io in Egitto, puoi ben capire quanto possa essere stato frustrante per me."

Amanda annuisce.

"Si, lo capisco. Magari con il tempo riuscirai a ricordare. Ho imparato che tutto arriva al momento giusto."

Liara sofferma lo sguardo su Amanda.

"Anche tu sei cambiata, Amanda. E ti trovo più saggia."

"Saggia?"

Amanda assume un'espressione di scetticismo.

"Quando si tocca il fondo più infernale e si vede in faccia la morte, credo che questo possa riuscire ad avere il potere di far cambiare molte prospettive. Questo però non significa che sia diventata più illuminata."

"Io invece credo che l'inferno che hai vissuto in questi anni, potrebbe aver contribuito a farti diventare decisamente più saggia. Prima non avresti mai parlato in questi termini. Ma ora dimmi cosa ti é successo in quel sotterraneo della Cornovaglia."

Amanda ora sente che è giunto il suo turno, per raccontare all'amica la sua iniziatica esperienza tra le scogliere del Regno Unito.

"Se ancora ci penso, mi sembra così surreale. All'interno di quel sotterraneo, mi era apparsa una donna vestita con un lungo e antico abito. Era avvolta da una nebbia, ma sembrava riuscire a gestirla lei stessa."

"Che significa che sembrava riuscire a gestirla lei stessa?"

Le chiede Liara con stupore.

"Io non so chi o, che cosa fosse quella donna, forse una strega o una specie di fata. Mi aveva detto che ero finita lì, per poter abbracciare ciò che non amavo di me e, che stavo rinnegando. Ripeteva che era arrivato il tempo per attraversare proprio quelle parti di me che non stavo amando. Oltre a questo, si era offerta per darmi il suo aiuto per poter attraversare l'inferno delle mie ombre, per imparare ad amarle e, anche per recuperare il mio sacro potere di sacerdotessa. Ti rendi conto della follia? Io recuperare un potere di sacerdotessa? Io che sono sempre stata restìa ai dogmi religiosi e alle pratiche dei sacerdoti nelle chiese?"

Liara assume un'espressione di grande stupore.

"Potresti essere stata una sacerdotessa in qualche altra vita. Questo avrebbe un senso, Amanda. Un senso anche con quello che avevamo scoperto facendo il viaggio nell'America del Sud, in tutti quei templi e con tutte quelle storie che avevano oscurato o soggiogato il femminile."

Amanda si ammutolisce nel sentire la parole di Liara.

"Liara, che cosa stai cercando di dirmi ora?"

"In altre epoche non esistevano solo uomini sacerdoti, ma anche donne sacerdotesse. Al giorno d'oggi, dov'è finita la figura della sacerdotessa? Quello che vediamo di questi tempi, sono solo figure femminili che servono o che accompagnano il lavoro di un sacerdote uomo e che, sembrerebbe essere stato eletto, da chissà chi, come l'unico dei due sessi, in grado di poter fare da ponte con il divino. Ti pare realistico che solo una figura maschile, possa avere un tale potere? E poi tu, nel sotterraneo della Cornovaglia e, proprio nella terra della leggendaria storia di Avalon, incontri una donna avvolta da un nebbia che ti offre il suo aiuto per recuperare il tuo potere di sacerdotessa. Il tuo femminile, Amanda. Il tuo femminile di potere."

Amanda rabbrividisce, ma poi scuote la testa.

"Quello su cui stai ragionando lo penso anche io, Liara. Penso che la figura del femminile sia stata oscurata e messa al servizio del maschile e, penso anche che quest'assurdità e ingiustizia, deva finire, ma per tutte le donne. Quello che però non riesco ancora a capire, è il perché quella donna sia apparsa proprio a me. E poi, perché dovrei essere solo io a recuperare un potere di sacerdotessa? Le altre donne allora? Non sono mica un'eletta speciale a tal punto da dovermi mettere a fare la mistica sacerdotessa! E poi, per fare che cosa? Cos'è che facevano esattamente le sacerdotesse di antiche epoche? E soprattutto ora, in questa nostra incarnazione, in quest'epoca così moderna, quale sarebbe lo scopo, dopo aver recuperato questo potere femminile come sacerdotessa?"

Liara ascolta Amanda mentre i suoi intensi occhi castani. si rinnovano di una nuova luce.

"Dimmi una cosa, Amanda. Che cos'è successo esattamente sotto quel sotterraneo?"

"Ho rinnegato di poter essere una sacerdotessa, accusando quella donna di mentire. Ricordo ancora però alcune delle parole che mi aveva detto, prima che quel sotterraneo iniziasse a tremare e crollare."

"Quali parole?"

"Le parole erano: Sei libera di andare Amanda. Libera di fuggire. Libera di restare. Scegli. Scegli se andare verso il sentiero del tuo potere come sacerdotessa consapevole o, verso il sentiero che continuerà illusoriamente a farti credere di non avere nessun potere per poter manifestare la vita che desideri."

Amanda chiude gli occhi.

"Le ricordo ancora come se fosse stato ieri."

Amanda poi riapre i suoi azzurri occhi.

"Sono rimasta intrappolata lì sotto, aspettando di poter vedere arrivare te ed essere liberata. Ma poi tutto si è allagato e ho perso i sensi. Quando li ho ripresi, c'era ancora quella donna, ma in una zona sotterranea diversa da quella precedente, ed ero al sicuro. Credo mi abbia salvata lei."

Liara resta in silenzio aspettando che Amanda finisca di raccontare quella mistica esperienza.

"Anche se non ha confermato di essere stata lei a salvarmi, mi ha detto che per tornare a casa, come avevo chiesto di volere, avrei dovuto effettuare un viaggio dentro le mie ombre e che, solo così sarei potuta tornare a casa, portando tutte quelle parti di me che, non ero ancora riuscita ad abbracciare e amare e che, fino a quel momento avevo rinnegato. Non riuscivo proprio a capire che cosa intendesse con quel martellante concetto di viaggiare dentro le mie ombre."

Liara abbassa lo sguardo verso il pavimento, come se le stesse arrivando un messaggio importante interiore,  utile forse per entrambe.

"Credo fosse una specie di metafora di un discorso ben più profondo. Tu non ti sei mai accettata per ciò che sei, Amanda. Non ti sei accettata perfino nei tuoi capelli che, hai deciso di tingere di un solo colore per poterti sentire approvata dagli altri, nonostante tu sia nata con una parte di capelli biondi e una parte di capelli neri."

Le parole di Liara, smuovono dentro in Amanda, qualcosa che non avrebbe voluto sentire, non sopportando lei stessa, l'idea di non essere stata capace di accettarsi da sola. Se nemmeno lei era stata capace di accettare se stessa, come poteva pretendere che potessero farlo gli altri al suo posto?

"Forse devo ammetterlo. Non sono mai stata capace di amarmi e di accettarmi per ciò che sono. Forse è per questo che ho così tanta ammirazione per te. Tu ti accetti, ti ami, dici con sicurezza e determinazione tutto quello che pensi senza paura e, agisci per andare ovunque ti passi per la testa, fosse pure in capo al mondo. Sapresti metterti in viaggio per il globo anche se non avessi nemmeno un soldo! Se io riuscissi a fare, solo un po', di tutto quello che sei capace di fare tu..."

Liara prende morbidamente un braccio di Amanda affettuosamente.

"Amanda. Io non sono ciò che tu ora stai vedendo in me. Credi che non abbia nessuna paura? Ti sbagli. Tutto quello che dico o faccio, è solo perché ho deciso di non farmi dominare dalla paura. Questo però non significa che non la provi. Semplicemente l'attraverso con ogni suo rischio. Se questo può sembrare come un non avere paura di nulla, ti assicuro che non é così e, mi dispiace se sto facendo crollare il mito che avevi costruito su di me."

Le parole di Liara permettono ad Amanda di integrare qualcosa di nuovo e, come se si fosse liberata lei stessa da una credenza che l'aveva fatta sentire perfino inferiore rispetto a Liara.

"E poi, Amanda, credi davvero che io non ammiri quello che invece io vedo in te e che, non vedo in me stessa? Per esempio ammiro e vorrei avere la tua stessa capacità di ricevere visioni, di distinguerle da ciò che è reale e da ciò che potrebbe non esserlo o, la tua capacità di saper comunicare con le energie. Pensi che sia roba da poco? Potessi vivere anche io tutto questo, Amanda! Invece nulla. Non posso far altro però che, fidarmi di quello che io chiamo: istinto."

Amanda accenna ad un lieve sorriso.

"Davvero riesci ad apprezzare me per tutto questo? Sono sempre stata sminuita o presa in giro fin da piccola per tutto ciò che hai visto in me."

Liara ammorbidisce ancora di più lo sguardo verso Amanda.

"Amanda, è comprensibile che tu abbia visto tutto questo come dei difetti e mai come dei potenti doni, se sei stata sminuita proprio a causa di quelle che io considero come bellissime virtù e capacità. Non so chi sia stata quella donna che hai incontrato in quel sotterraneo della Cornovaglia, ma il mio istinto mi sta dicendo che era venuta a portarti un messaggio veritiero. Inizia a vedere tutto ciò che sei con fierezza. Non è necessario che tu vada a raccontare ai "quattro venti" ciò che vedi o percepisci, soprattutto se tali "venti", non hanno occhi in grado di poter vedere ciò che invece riesci a vedere tu. Vivi tutto questo dentro di te, stando certa che siano meravigliosi doni. Questo ti farà sentire forte dentro di te e, proprio grazie a quelle capacità che hai. Non hai bisogno di nessuna approvazione dall'esterno, soprattutto se l'esterno non è in grado di riuscire a vederlo. Dunque chi è limitato? Te? O chi non riesce a vedere ciò che invece tu riesci a vedere? Anche se ci sarebbe da fare anche un'altra considerazione: il concetto del significato del limite, lo trovo relativo."

Gli occhi di Amanda diventano lucidi nel sentire il discorso di Liara.

"Sai che cosa penso, Amanda? Che la donna che ti è apparsa in quel sotterraneo, sia stata proprio una sacerdotessa. E se una sacerdotessa, con la capacità di gestire una nebbia in maniera paranormale, è venuta a parlare proprio a te, ad indicarti una via e, a consegnarti degli importanti messaggi per imparare ad amarti, aiutandoti ad uscire da quel sotterraneo, io penso che si sia trattata proprio di un'antica sacerdotessa, venuta a risvegliare un'altra sacerdotessa. E quella sacerdotessa: sei tu."

Alcune lacrime iniziano a scivolare silenziosamente lungo uno zigomo di Amanda che però scuote la testa, come se una parte di lei stesse ancora tendendo a non poter dare valore a quella possibilità.

"Amanda, io credo nel mio istinto e, ora il mio istinto mi sta dicendo di dirti questo. Sta a te però sentire se quello che io dico, possa essere verità anche per te."

Amanda si asciuga le lacrime con il dorso di una mano.

"Posso solo dire che mi piacerebbe esserlo, Liara. Lo ammetto. Ma..."

"Niente: ma. Lascia che sia la vita ora, a farti vedere la strada per poterci riuscire, ma non sminuire quello che ti è successo in quel sotterraneo. Non lo vedi ancora l'enorme dono e aiuto che ti ha portato quella sacerdotessa? Ti sei spaventata, come mi ero spaventata anche io, ma quella donna non ti ha fatto del male! Anzi voleva aiutarti per indicarti di amarti e di riconoscere i tuoi doni."

Seguono alcuni istanti di silenzio.

"Allora facciamo una cosa. Io non sminuirò quello che è successo a me in quel sotterraneo. Ma tu non sminuirai quello che è successo a te in quella piramide egizia. Lasciamoci guidare entrambe in questo viaggio e, vediamo a cosa porterà. Insieme!"

Liara sorride sentendo allentare anche dentro se stessa qualcosa che, fino a quel momento l'aveva silenziosamente turbata dentro.

"Mi sembra uno stimolante compromesso di aiuto reciproco."

Approva Liara come se la conversazione con Amanda, avesse contribuito a farle riaccendere l'entusiasmo di nuove avventure e che, Liara aveva perso dopo la particolare esperienza vissuta in Egitto, in seguito alla quale, aveva finito con il chiudersi in se stessa.

"Allora decidiamo subito quale sarà la prossima terra da esplorare, Liara!"

Liara incrocia le braccia pensierosa.

"Sai che ti dico, Amanda? Voglio provare a fare una cosa diversa. Ho sempre affermato di essere io, a disegnare e ideare il mio destino. Questa volta voglio proprio vedere che cosa potrebbe succedere provando a smettere di programmare di dover per forza fare qualcosa o, nel dover decidere di fare a tutti i costi qualcosa. Vediamo cosa succede. Non credo sia scritto nel mio dna, il saper aspettare qualcosa, ma voglio mettermi in gioco e provare a vedere che cosa potrebbe succedere, spaccando questo schema di credenza."

E' la proposta di Liara.

"Ci sto! Però voglio conoscere la tua amica sciamana che hai conosciuto in Egitto. Pensi che sarà possibile?"

"Al momento non ho in programma di andare in Africa, ma appena sarà possibile, te la presenterò con immenso piacere."

Amanda vede Liara alzarsi e andare ad aprire un cassetto, recuperando una scatola chiusa dalla quale estrae l'oggetto a forma di piramide contenente l'acqua dal profondo colore blu e che, la donna aveva tolto dallo scaffale dopo la difficile esperienza in Egitto. Liara osserva l'oggetto per qualche istante per poi andare a riposizionarlo sullo scaffale.

"Bisogna pur affrontare le ombre che chiedono di farlo, giusto?"

Commenta Liara facendo sorridere Amanda, come se anche quello, fosse un importante messaggio per lei. Amanda si alza per avvicinarsi all'amica, ed entrambe restano a guardare la particolare piramide di vetro con dentro l'acqua, ignare che l'energia di quell'oggetto, avrebbe fatto ancora una volta da bussola per il loro evolutivo viaggio insieme. Le due giovani, ignorano che, sia il regno di Avalon che quello di Atlantide, avrebbero guidato sottilmente la loro importante missione di vita.

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